Di questi tempi non è così inusuale sentire paragoni – spesso tra l’ardito e il fuoriluogo – sui vaccini “salvifici”, sulla “ripresa” o la “ripartenza”, o ancora altri concetti divenuti cardine della pandemia e paragonati alla vita di tutti i giorni e alle esigenze delle persone. Però sentire la proposta in arrivo dall’Università del Minnesota di un vaccino anti-Covid costruito a forma di ostia consacrata, ammettiamo, ci ha fatto sobbalzare più del solito. Il progetto è già nato e presentato da Chun Wang, professore associato dell’università americana, che immagina nell’immediato futuro un’ostia con capsula che, posizionata sotto la lingua, consentirebbe di ingerire il vaccino immunizzante.
La notizia in Italia viene data da “La Verità” ed è passata sotto traccia ma tra i media cattolici d’oltre Oceano il dibattito e la polemica è immediatamente scattata visto anche che la proposta è stata pubblicata sulla rivista medica “Journal of Controlled Release”: «Questi vaccini, non più in fiale monouso o da diluire prima di essere iniettati, verranno rapidamente diffusi in tutto il mondo perché non fanno affidamento su determinate attrezzature e non hanno bisogno di particolari tecniche di conservazione», spiega il professor Wang.
LA FOLLIA USA E LA CHIESA “SCIENTISTA”
Non è passato inosservato nei cattolici americani l’immagine di questa nuova “ostia” vaccinale che assomiglia in tutto e per tutto all’Eucaristia del Signore: la polemica poi ha trovato terreno fertile visto il dibattito in corso da mesi ormai negli Usa per le testi dell’ex nunzio apostolico Carlo Maria Viganò in contrasto all’invito di Papa Francesco di raccomandare il vaccino a tutti i fedeli. Per “Lifesitenews”, portale cattolico americano, la trovata di un farmaco a forma di ostia non fa altro che rinfocolare i timori di parte dei fedeli Usa (e non solo) per una gestione della pandemia sotto uno “pseudo regime sanitario”: il sito americano cita anche un articolo di Ettore Gotti Tedeschi proprio su “La Verità” in merito al rischio per i tempi presenti e futuri. «una nuova forma di scientismo, reincarnatosi per risolvere il problema Covid con vaccini da accettare fideisticamente e potrebbe persino proporsi come nuova autorità morale in questo secolo, che chiede un atto di fede verso la vera religione moderna, quella scientifica», scriveva ad aprile l’ex direttore dello Ior. Una nuova “chiesa” con pure il proprio “pane-ostia” a consacrarlo: forse, davvero, stiamo esagerando.