Gianfranco Miccichè è furibondo e il video del suo sfogo è già divenuto virale: il presidente dell’Ars, Assemblea regionale siciliana, davanti al Parlamento, chiamato a discutere la manovra finanziaria ha comunicato la presenza di un caso di positività al Coronavirus e ha deciso di sciogliere ufficialmente la seduta, procrastinandola a data futura (ma non ancora certa). Alzando la voce e arrivando addirittura a urlare al microfono, Miccichè ha puntato il dito contro il ritardo nella campagna vaccinale italiana, che non sta tutelando neppure la categoria politica e si è lasciato andare ad alcune considerazioni piuttosto pesanti.



“Sono talmente incazzato che vorrei ammazzare qualcuno – ha asserito –, per cui lasciatemi stare. Quando ho detto che bisognava fare i vaccini ai deputati proprio perché stavamo per affrontare la manovra finanziaria, mi hanno preso per il c*lo, ma era matematico che accadesse. Ma noi siamo la casta e guai a chi la tocca: prima ci sono i poveri, gli avvocati, i magistrati. E noi? Noi siamo la casta di m*rda e non dobbiamo ottenere niente. Ma io rischio la vita, così come tanti di voi”.



MICCICHÈ: “MI HANNO PRESO PER IL C*LO!”

Dopo avere sfogato tutta la sua ira, Gianfranco Miccichè, con tono inequivocabilmente alterato, ha pronunciato al microfono con decisione le parole “la seduta è conclusa”, suonando la campanella e alzandosi di scatto dalla sedia sulla quale era seduto, voltando le spalle all’aula e abbandonando la stessa con un’andatura dalla quale era possibile evincere tutta l’emotività del momento e la rabbia percepita dal presidente dell’Ars all’interno del proprio animo. Il video di questo momento, dalla durata di un minuto e dodici secondi, sta facendo rapidamente il giro del web e l’argomento è già divenuto virale, riportando in auge, peraltro, un mai esaurito e soddisfatto dibattito: la campagna di vaccinazione in Italia è stata impostata correttamente oppure sarebbe stato opportuno dare la precedenza anche ad altre categorie, oltre a quelle legate all’ambito sanitario, esposte al rischio di contagio?