La Cina, è ormai noto, è stato il primo Paese del mondo a essere flagellato dalla pandemia di Coronavirus, che ha trovato la sua genesi nella città di Wuhan. Ciò che finora non tutti sapevano, però, è che quasi un mese prima dell’individuazione del primo caso di positività in Italia (a Codogno), nella nazione orientale si avviava già la prima sperimentazione del vaccino.
Pare impossibile, ma è davvero così: lo riportano due autorevoli e prestigiosi siti scientifici, “Biotech” ed “HealthWorld”, che rivelano che la Sinovac, azienda farmaceutica del Governo cinese, ha dato il via allo sviluppo del vaccino anti-Covid il 28 gennaio 2020, la stessa data in cui, per una curiosa serie di coincidenze (o forse no?), l’Organizzazione Mondiale della Sanità si trovava proprio a Pechino e, durante una conferenza stampa, lodava la Cina e il suo Governo per le misure adottate per il contrasto del virus. La domanda sorge spontanea: perché proprio quel giorno i rappresentanti dell’OMS erano lì? E com’è possibile che la Sinovac avesse una base per il vaccino già il 28 gennaio?
“VACCINO ANTI-COVID IN CINA GIÀ NEL GENNAIO 2020”: OCCASIONE ECONOMICA?
Queste e altre rivelazioni sono emerse nel corso della puntata di “Fuori dal Coro” andata in onda nella serata di ieri, martedì 26 gennaio 2021, su Rete 4. In Cina la campagna vaccinale ha avuto inizio cinque mesi prima che in Italia, ma da Israele, come asserito nel servizio dal giornalista Maurizio Tortorella, sostengono che il Governo cinese fosse già a conoscenza dell’esistenza del Coronavirus sin da agosto 2019. Peraltro, la virologa cinese Li Meng Yan, ha detto a chiare lettere che “negli ultimi settant’anni la Cina non ha mai avuto successo nello sviluppo dei vaccini e ci sono stati scandali che hanno coinvolto anche i bambini, rimasti seriamente danneggiati”. Com’è possibile allora che in poco tempo si sia messo a punto un vaccino efficace e sicuro? Secondo Stefano Silvestri, ex presidente dell’Istituto Affari Internazionali, “la pandemia ha offerto adesso un’occasione alla Cina grazie alla politica dei vaccini, in particolare nei Paesi del Terzo Mondo. Al giorno d’oggi centinaia di Stati comprano quei vaccini e la Cina allarga il suo dominio in Asia e in Africa”.
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