In attesa di riscontri dalla ricerca di un vaccino contro il coronavirus, arrivano buone notizie da quella per l’Hiv. I ricercatori dell’Emory University e un folto gruppo di colleghi hanno ottenuto risultati promettenti dalla ricerca contro l’Aids. I risultati dello studio sono stati pubblicati su “Nature Medicine”. Il nuovo vaccino contro l’Hiv è stato sperimentato sui macachi e si è rivelato efficace nel prevenire l’infezione. Inoltre, è emerso che il suo effetto protettivo perdura un anno dopo la vaccinazione. Secondo gli scienziati, si tratta di risultati interessanti e che potrebbero rivelarsi utili anche per la ricerca del vaccino contro il coronavirus. La chiave della protezione del nuovo vaccino dall’Hiv è frutto di una “alleanza” tra anticorpi neutralizzanti e immunità cellulare.



Eric Hunter della Emory Università ha spiegato che la maggior parte degli sforzi nella ricerca di un vaccino contro l’Hiv si concentra sull’attivazione del sistema immunitario per produrre anticorpi in grado di inattivare il virus, cioè gli anticorpi neutralizzanti. Ma questo vaccino è stato sviluppato anche per «generare anche una forte risposta immunitaria cellulare» nei tessuti della mucosa, «in modo che i due bracci della risposta immunitaria potessero collaborare per fornire una migliore protezione».



VACCINO ANTI-HIV, RISULTATI PROMETTENTI SU SCIMMIE: LO STUDIO

I ricercatori hanno inoculato il vaccino in tre gruppi di 15 scimmie nell’arco di un periodo di 40 settimane. Al primo è stata inoculato più volte di Env, una proteina nota per stimolare la produzione di anticorpi, più un adiuvante. Il secondo è stato inoculato in modo simile, ma ha ricevuto iniezioni aggiuntive di tre diversi virus attenuati e modificati per contenere il genere per una proteina dell’Hiv, Gag, che è nota per stimolare l’immunità cellulare. Il terzo gruppo invece ha ricevuto iniezioni solo di adiuvante. Dopo 40 settimane di riposo, è stato dato loro un booster shot di Env. Dopo altre 4 settimane di riposo, sono stati esposti alla versione di Hiv che colpisce le scimmie. Gli animali dei primi due gruppi hanno mostrato una protezione iniziale significativa, in particolare nel gruppo con solo Env. Ma diversi animali del gruppo Env-plus-Gag non sono stati infettati e hanno mostrato un notevole aumento della durata della protezione. Per il team questo studio rappresenta dunque un passo avanti importante nella creazione di un vaccino contro l’Hiv, e magari anche per il coronavirus.

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