I migliori esperti in medicina continuano a sostenere che un vaccino antipolio già esistente potrebbe essere di grande aiuto nella lotta contro il Coronavirus. A riportarlo è anche la Cnn che pone l’accento sul grande lavoro in tutto il mondo sulla scoperta di un vaccino contro il Covid-19. Intanto, alcuni esperti avrebbero volto la loro attenzione ad un vaccino esistente e che potrebbe rappresentare una protezione, seppur temporanea, contro il nuovo virus. Da numerose prove è emerso come vaccini antipolio possano di fatto proteggere i bambini da varie infezioni, da qui l’ipotesi da parte degli esperti di provare anche con il nuovo Coronavirus, come spiega Science. Stando a quanto reso noto dal team di esperti, un vaccino antipolio orale, oltre ad essere sicuro ed economico è anche estremamente semplice da somministrare. Dalla sua c’è anche la vasta disponibilità con oltre un miliardo di dosi prodotte e usate ogni anno in oltre 140 paesi. Secondo gli scienziati, i vaccini vivi attenuati sono in grado di produrre una risposta immunitaria molto forte e duratura. Sono più lenti da produrre rispetto ai moderni vaccini che usano solo un pezzo di materiale genetico di un virus ma avrebbe senso almeno testarlo contro il Coronavirus come “protezione temporanea”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



VACCINO ANTIPOLIO CONTRO CORONAVIRUS? COSA DICONO GLI ESPERTI

I vaccini vivi possono aiutarci a prevenire il Covid-19? È una domanda che ci facciamo sin dall’inizio dell’epidemia di coronavirus. Questo perché i vaccini vivi con virus attenuati (ottenuti da microrganismi vivi, ma resi incapaci di causare malattia) e quelli inattivati (ottenuti a partire da microrganismi uccisi) inducono un’immunità adattativa e solitamente a lungo termine grazie a anticorpi neutralizzanti e/o all’attivazione di risposte immunitarie specifiche. A questo interrogativo ha dedicato un ampio approfondimento Science, la rivista scientifica pubblicata dall’American Association for the Advancement of Science, considerata insieme a Nature tra le più prestigiose in ambito scientifico. C’è infatti un numero crescente di prove che suggeriscono che i vaccini vivi attenuati possono indurre una protezione più ampia anche contro agenti patogeni non correlati. Da qui l’idea che questo tipo di vaccini, come quello antipolio (OPV), possano fornire una protezione temporanea contro il nuovo coronavirus.



DOPO GALLO ANCHE SCIENCE SPINGE PER VACCINO ANTIPOLIO

Sul vaccino antipolio si è sbilanciato tempo fa Robert Gallo, pioniere delle scoperte sull’Aids. «Usare il vaccino antipolio contro il coronavirus vuol dire fare ricorso all’immunità innata. È il meccanismo di difesa più primordiale che abbiamo», disse il virologo in un’intervista a Repubblica. Ci sono tanti studi che hanno dimostrato che l’OPV non protegge solo dalla poliomelite, ma anche dal virus influenzale. Inoltre, ha avuto un effetto terapeutico anche contro le infezioni da virus herpes simplex genitale, accelerando la guarigione. Ma è stato anche impiegato nella lotta contro il cancro, avendo scoperto proprietà oncolitiche. Le associazioni, dunque, sono molteplici. Science, ad esempio, ricorda che in Finlandia l’immunizzazione con il vaccino antipolio è stata associata a una riduzione di diagnosi di otite media acuta. Invece in Danimarca è stata associata ad una riduzione di ricoveri ospedalieri per infezioni respiratorie nei bambini. Discorso simile per vaccini vivi attenuati come quello contro il morbillo, vaiolo e tubercolosi.



SCIENCE “VACCINO ANTIPOLIO CONTRO CORONAVIRUS”

Science cita anche recenti report secondo cui vaccini vivi attenuati potrebbero aiutare a incrementare la resistenza all’infezione di Covid-19. Per questo evidenzia la necessità di studi che approfondiscano la questione. Ma ne sono stati già avviati sul vaccino contro la tubercolosi, coinvolgendo gli operatori sanitari in prima linea in questa battaglia contro la pandemia. Ma Science scende in campo: «Proponiamo l’uso dell’OPV per migliorare o prevenire la COVID-19. Sia il poliovirus che il coronavirus sono virus RNA a filamento positivo; pertanto, è probabile che possano indurre ed essere influenzati dai comuni meccanismi di immunità innata». Non ci sono rischi, visto che è un vaccino considerato sicuro. E poi ha un basso costo, è facile da dimostrare e soprattutto è già disponibile. «Il rischio di complicazioni dovute all’OPV è estremamente basso. (..) Pertanto, se usato correttamente, l’OPV è probabilmente una scelta più sicura rispetto al BCG». Se i risultati fossero positivi, il vaccino antipolio andrebbe però somministrato in maniera “sincrona”, perché produce immunità di gregge.