Uno studio preliminare dell’ateneo di Oxford e dei ricercatori dell’Università di Witwatersrand ha mostrato che il vaccino Oxford-AstraZeneca ha un effetto limitato contro la variante sudafricana, con un’efficacia molto piccola rispetto alle infezioni di grado da lieve a moderata. Dobbiamo preoccuparci o il siero anglosvedese – come sostengono gli scienziati – offre una protezione significativa contro i casi più gravi? A fare il punto della situazione, nel corso di un’intervista pubblicata dall’HuffPost, è stato Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. L’esperto ha spiegato: “Sta succedendo quello che ci aspettavamo: col tempo, senza raggiungere un livello sufficiente di vaccinazioni, SARS-CoV-2 continua a circolare e muta, dando vita a varianti contro cui i vaccini possono risultare meno attivi. Questo è il motivo per cui in Sudafrica, almeno temporaneamente e finché non si avranno dati definitivi, si è deciso di sospendere la distribuzione del vaccino Oxford-AstraZeneca, che è diventato poco attivo nei confronti della variante che circola sul territorio nazionale. Dai dati disponibili sembra invece che Pfizer-BioNTech e Moderna, pur perdendo leggermente in efficacia rispetto alla variante sudafricana, siano ancora utilizzabili“.
GARATTINI: “VACCINO ASTRAZENECA ANCORA VALIDO IN ITALIA”
La domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore è la seguente: il vaccino Oxford-AstraZeneca è “da buttare”? Non secondo Garattini, che spiega: “Finché la diffusione di varianti (in particolare quella sudafricana) non si verifica o rimane contenuta, il vaccino Oxford-AstraZeneca è da considerarsi ancora valido. È però indispensabile far presto perché lasciare in circolazione il virus può determinare la comparsa di mutazioni e quindi di varianti che possono essere insensibili all’effetto dei vaccini disponibili. In altre parole, si devono immunizzare più persone possibili nel minor tempo possibile: è una necessità che però si scontra con il ritardo con cui le dosi di vaccino stanno arrivando. Bisogna darsi da fare“. Rispetto all’annuncio di AstraZeneca, che ha annunciato per l’autunno l’arrivo di una versione “aggiornata” del vaccino, calibrata sulle nuove varianti scoperte, compresa la sudafricana, Garattini ha messo in guardia: “È una rincorsa. Bisognerà vedere se, nel momento in cui il nuovo vaccino sarà pronto, la variante sudafricana sarà ancora la stessa oppure sarà mutata ulteriormente. La situazione sta cambiando e dobbiamo fare tutto il possibile nel più breve tempo possibile“.