Prosegue lo scontro tra AstraZeneca e Unione europea sui vaccini anti Covid. La casa farmaceutica sarebbe disposta a pubblicare il contratto di consegne stipulato con l’Ue. Lo rivela Frankfurter Allgemeine Zeitung, citando fonti europee. Il ceo Pascal Soriot lo avrebbe promesso durante una videoconferenza con alcuni rappresentanti degli Stati membri. Intanto la Commissione Ue ha lavorato ad un meccanismo di trasparenza e autorizzazione per l’esportazione dei vaccini anti Covid che potrebbe consentire agli Stati membri di bloccare le spedizioni di dosi extra Ue, come extrema ratio. Un meccanismo che sembra pensato proprio in virtù di quanto sta accadendo con AstraZeneca e Pfizer sulle consegne dei vaccini. In caso di incongruenze, lo Stato potrà intervenire e negare l’autorizzazione all’export fuori dall’Ue. L’iniziativa è stata pensata dopo aver osservato una «mancanza di chiarezza, deficienze» e situazioni da «monitorare e affrontare».



Fonti Ue spiegano che si tratta di uno «strumento per proteggere i vaccini per i quali l’Ue ha accordi di pre-acquisto». Un alto funzionario ha spiegato che «sarebbe l’opzione ultima». Una misura di carattere generale che però rappresenta un’arma per l’Ue: «In un mondo ideale non ce ne sarebbe bisogno, ma non siamo in un mondo ideale. Date le circostanze, con Stati anche nel nostro vicinato che restringono o vietano le esportazioni di certi prodotti, dobbiamo essere pronti e dobbiamo reagire. È quello che stiamo facendo: non si tratta di divieti, ma di trasparenza». (agg. di Silvana Palazzo)



VACCINO ASTRAZENECA, DOMANI DECISIONE EMA

Nel pieno dello scontro a distanza tra Unione Europea e AstraZeneca, è atteso domani il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali Ema al vaccino anti-Covid Oxford-AstraZeneca-Irbm: la decisione sull’autorizzazione al farmaco, stando alle novità fornite dall’agenzia ANSA, non arriverà nella giornata di oggi mentre è molto probabile per la giornata di domani venerdì 29 gennaio. Il Comitato per i farmaci ad uso umano (Chmp) dell’Ema è riunito dall’inizio della settimana, con il via libera per AstraZeneca era stato annunciato da Ema entro la fine di gennaio. Nel frattempo le tensioni continuano ad aggiungersi nei rapporti tra il colosso farmaceutico e Bruxelles in merito ai presunti ritardi nelle consegne delle dosi nei prossimi mesi.



«AstraZeneca rispetti gli obblighi, manca chiarezza consegne», ha ribadito ancora oggi la Commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides, confermando la richiesta di svincolo della clausola di segretezza sul contratto per la vaccinazione. Di contro l’azienda fa sapere dopo un nuovo incontro «impegno a coordinamento più stretto su consegne». Nel frattempo ad aggiungere benzina sul fuoco anche il Ministero della Salute tedesco che ha fatto sapere che predisporrà il vaccino AstraZeneca «solo sotto i 65 anni», rispolverando la polemica sulla diversa efficacia a seconda della fascia di età dei vaccinati.

ASTRAZENECA-UE, LO SCONTRO CONTINUA

Va ricordato, lo scontro nasce dalla denuncia dell’Europa circa i prossimi ritardi che AstraZeneca pare accumuli sulla consegna delle dosi: si parla di «un taglio nelle consegne ingiustificato e inaccettabile» e si chiede per questo ad AstraZeneca «di fare arrivare le dosi di vaccino dalle fabbriche del Regno Unito» e non solo da quella in Belgio. Di contro, la Big Pharma da un lato accusa le denunce mediatiche europee senza neanche che l’era abbia ancora dato il via libera all’autorizzazione; dall’altro, sono state le parole del ceo Pascal Soriot ad aver risposto punto su punto alle polemiche «non c’è alcun obbligo sul numero di dosi da fornire all’Ue».

AstraZeneca fa perno sul punto del contratto in cui si esprime chiaramente «Best Effort», ovvero «faremo del nostro meglio» nella consegna, dunque tutt’altro che un vincolo invalicabile. Per la Kyriakides invece «Il massimo sforzo possibile a cui ha fatto appello Soriot non è né accettabile né corretto. Abbiamo firmato un contratto di pre-acquisto per fare in modo che producessero determinati volumi di vaccini prima dell’autorizzazione dell’Ema». Secondo quanto riportato dall’Adnkronos Salute, le pressioni Ue su AstraZeneca sembrano aver prodotto qualche risultato dato che la multinazionale avrebbe offerto di effettuare tre consegne di vaccini già in febbraio (invece di una sola).