«Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo», l’annuncio importante arriva da Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia che da mesi collabora insieme all’Università di Oxford per il vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca. Nel giorno in cui la stessa multinazionale farmaceutica annuncia l’ottima risposta immunitaria prodotta dalle sperimentazioni sulle persone anziane, il n.1 dell’Irbm sottolinea il progresso di queste ultime settimane del nuovo vaccino intervenendo a Omnibus su La7: «Non per spargere facile ottimismo, ma per rispondere ad una giusta fame di informazione: è assolutamente credibile che la sperimentazione del progetto AstraZeneca-Oxford possa arrivare a conclusione con le sperimentazioni di fase 3 a fine novembre-metà dicembre. E’ ragionevole pensare che entro la fine dell’anno possa esserci la validazione». Per cui quell’annuncio fatto dal Premier Conte – e ribadito ancora ieri durante la conferenza stampa sul Dpcm – sull’arrivo del vaccino già a dicembre in realtà riguarderebbe la fine delle sperimentazioni, mentre sarà giugno 2021 il periodo in cui potrebbe si spera finire l’incubo della pandemia Sars-CoV-2.



VACCINO ASTRAZENECA: TUTTE LE NOVITÀ

A spiegare l’iter nel dettaglio è ancora Di Lorenzo a La7: «Alla fine della sperimentazione, la documentazione viene data alle agenzie regolatorie che normalmente impiegano 6-12 mesi per completare il processo». I tempi burocratici dovranno essere ridotti al minimo vista l’emergenza, ma è valutabile e pensabile che nel giro di 6 mesi si possa avere in Italia la possibilità di un vaccino per tutti: «il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell’inserirsi nel gruppo di testa dell’Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell’anno. Il contratto tra AstraZeneca e l’Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 20201. In Italia ogni mese arriveranno in Italia una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo». Intanto dal Financial Times viene rilanciata la notizia del vaccino anti-Covid sviluppato da Irbm Pomezia e Oxford e che avrebbe dato le prime importanti risultanze nelle sperimentazioni in Fase 3 al momento in corso: «produce una robusta risposta immunitaria nelle persone anziane, il gruppo a più alto rischio», sottolinea il FT su fonti AstraZeneca. il vaccino innesca gli anticorpi protettivi e anche le cellule T nei gruppi di età più avanzata anche se – osserva comunque il quotidiano londinese – «i test di immunogenicità positivi non garantiscono che il vaccino alla fine si dimostrerà sicuro ed efficace nelle persone anziane».

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