Il vaccino AstraZeneca, a distanza di un anno dalle due dosi iniziali, fornisce ancora una protezione elevata: lo rivela uno studio condotto in Gran Bretagna dalla professoressa Sarah Gilbert, colei che ha iniziato a progettare il siero (oggi denominato Vaxzevria) all’inizio del 2020, quando il Coronavirus è emerso per la prima volta in Cina. L’esperta ha dichiarato ai microfoni della BBC che non sono stati rilevati segni di immunità calante, anzi: gli esami del sangue sui volontari che sono stati vaccinati più di un anno fa, hanno mostrato che manifestavano ancora segni di buona protezione.



“È la prima dose del vaccino ad avere l’impatto maggiore – ha evidenziato –. Otteniamo una prima protezione dopo una singola dose e poi questa viene migliorata da una seconda dose e ci aspetteremmo di vederla mantenuta o, forse, leggermente migliorata dalla terza dose. Come ci aspetteremmo con qualsiasi altro vaccino, stiamo vedendo un forte mantenimento della risposta immunitaria”.



VACCINO ASTRAZENECA, GILBERT: “TERZA DOSE NECESSARIA”

Intanto, al di là dei dati relativi al vaccino AstraZeneca, l’organo consultivo per i preparati anti-Covid del Regno Unito è pronto a decidere se le dosi di richiamo contro il virus siano necessarie questo autunno e ha chiesto che più vaccini siano autorizzati per incrementare le forniture. Il Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI) ha sottolineato che una terza dose di richiamo dovrebbe essere offerta alle persone con un sistema immunitario gravemente indebolito, che rappresenta fino a mezzo milione di persone nel Regno Unito, ma non ha deciso se le dosi di richiamo siano necessarie anche per estendere la protezione in un numero maggiore di persone ad alto rischio di Covid-19.



Intanto, la professoressa Gilbert ha detto: “Più dosi stanno diventando disponibili e dobbiamo concentrarci sul far arrivare quelle dosi ai Paesi che ne hanno davvero bisogno, visto e considerato che molti Stati africani hanno vaccinato solo il 2% della loro popolazione”. Le ha fatto eco il professor Andrew Pollard, direttore dell’Oxford Vaccine Group, il quale ha evidenziato che c’è “un fuoco che infuria in tutto il mondo con un’enorme pressione sui sistemi sanitari in molti, molti Paesi. C’è un rischio per il commercio, c’è un rischio per le economie, ma bisogna prima di tutto proteggere le persone”.