Alberto Mantovani, professore emerito di Patologia Generale, vicerettore per la ricerca presso Humanitas University e presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca, è intervenuto ai microfoni di Sky Tg24, nel corso della trasmissione “Timeline”, condotta dalla giornalista Stefania Pinna. L’esperto ha subito ricordato, in riferimento allo scenario pandemico, che “i vaccini hanno cambiato lo scenario. Un anno fa avevamo a che fare con un nemico meno aggressivo, eppure oggi la situazione è di gran lunga migliore”.
Quando fare le terze dosi? “Conosciamo male la memoria immunologica, non siamo in grado di prevedere quanto essa duri e quanto duri la protezione. La stima dei mesi era stata fatta su una base empirica ed estremamente ragionevole, poi i dati hanno dimostrato che la partita è un po’ diversa. Dobbiamo quindi dire che impariamo facendo e che, in questo momento, dobbiamo giocare d’anticipo. Sicuramente è una decisione saggia quella di anticipare il richiamo, il booster. Bloccare la malattia grave e la morte è importante per gli individui, ma anche per il sistema sanitario nazionale”.
ALBERTO MANTOVANI: “VACCINI SICURI ANCHE PER I BAMBINI, NON ABBIATE ESITAZIONI”
Nel prosieguo del suo intervento a “Timeline”, il professor Alberto Mantovani ha chiarito che gli adolescenti fra i 12 e i 17 anni non devono, allo stato attuale delle cose, sottoporsi alla terza dose, in quanto “nessuno l’ha ancora deciso, ma credo che sarà necessaria anche per loro”.
Infine, una rassicurazione a tutti i genitori esitanti e dubbiosi circa la bontà della vaccinazione per i loro figli: “La mia opinione coincide con quella dei pediatri, perché i bambini si ammalano e muoiono di meno di Covid rispetto agli adulti, ma succede comunque. Pensiamo quindi che vadano protetti dall’infezione, dalla malattia grave, dalla sindrome multisistemica infiammatoria. Non è una vaccinazione sociale, dobbiamo vaccinarli per il loro bene. C’è il Long Covid anche in età pediatrica, stimato attorno al 7%. Non dobbiamo avere timori, non siamo di fronte a un vaccino sperimentale. Ci sono stati 6 milioni di bambini vaccinati negli Stati Uniti d’America senza nessun problema sviluppato, neppure la temuta miocardite”.