Nel corso della puntata di ieri di Live Non è la d’Urso è stato riservato ampio spazio all’emergenza Coronavirus ed al possibile vaccino-cerotto in grado di contrastarlo. Il ricercatore pugliese Andrea Gambotto sta lavorando presso l’Università di Pittsburgh proprio a questo vaccino-cerotto i cui primi test hanno dato esiti molto positivi. Gambotto ha spiegato il funzionamento del vaccino-cerotto: “Funziona attraverso la creazione di questa proteina che si chiama spike, è la proteina che il Covid usa per entrare nelle cellule, quindi il vaccino è una porzione del virus che noi generiamo in laboratorio”. Ovviamente l’uso del cerotto, ha aggiunto, “permette di somministrare il vaccino nel sottocutaneo”, e la ragione si rivela molto importante per la risposta immunitaria oltre che rendersi molto facile nel trasporto: “Ognuno se lo può somministrare da solo”, attraverso una minima pressione con il dito sulla cute. In merito ai tempi, in questa circostanza di emergenza “probabilmente sono sufficienti le informazioni che abbiamo per muoverlo nel prossimo step”, ovvero il test sull’uomo, “noi speriamo nel giro di 1-2 mesi poter incominciare la sperimentazione e sperare che il vaccino funzioni anche nell’uomo”. Dopo le parole del ricercatore è intervenuto anche Matteo Bassetti, infettivologo di Genova, il quale ha spronato ad investire in ricerca scientifica anche nel nostro Paese, alla luce della scoperta appena compiuta.



VACCINO-CEROTTO CONTRO CORONAVIRUS: PARLA L’INFETTIVOLOGO BASSETTI

“E’ una tecnica straordinaria”: così l’infettivologo di Genova Matteo Bassetti ha commentato a Live Non è la d’Urso la scoperta del vaccino-cerotto contro il Coronavirus da parte di un ricercatore italiano. “Ci sono una serie di micro-aghi fatti di sostanze che poi si sciolgono e quindi riescono a portare l’antigene direttamente nel muscolo che è morto irrorato dal sangue, andare in circolo e nel giro di 2 settimane nel modello animale si è riuscito ad avere gli anticorpi”, ha spiegato. L’importanza di un vaccino di tale portata la si riscontra anche nei bambini che attraverso un semplice cerottino sarebbero coperti contro il Coronavirus. Bassetti ha anche detto la sua sul farmaco Ivermectin che sarebbe in grado di uccidere il virus in 48 ore. “L’Ivermectin è un farmaco che normalmente usiamo nel trattamento delle malattie parassitarie però è un farmaco che può essere molto pericoloso. Non sappiamo quale sia la dosa da usare nell’uomo contro il Coronavirus”, ha aggiunto, avanzando i dubbi sul dosaggio. Infine, un’osservazione sugli anticorpi dopo l’osservazione di coloro che hanno già superato l’infezione: “Chi sviluppa gli anticorpi da coronavirus potrà essere immune dalle sue forme più gravi in futuro”.



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