Un vaccino tramite cerotto cutaneo in grado di stimolare la risposta delle cellule T per aumentare la durata della protezione dal Covid. Una doppia sfida quella della biotech inglese Emergex, che ha già ricevuto l’approvazione dalla Svizzera per la prima sperimentazione nell’uomo. Potenzialmente si tratterebbe di una grande svolta, non solo da un punto di vista pratico, cioè per la modalità con cui si potrà somministrare il vaccino, quindi senza siringa ma con un cerotto cutaneo con micro-aghi, ma soprattutto per il meccanismo di fondo. A tal proposito bisogna fare un passo indietro. Quando l’organismo viene a contatto con il coronavirus si sviluppa una reazione immunitaria caratterizzata da due fasi. La prima è quella aspecifica, presente alla nascita e non legata a incontri pregressi, e quella specifica, diretta proprio contro quell’agente patogeno. Quest’ultima è mediata da due tipi di cellule: i linfociti B e i linfociti T.



I primi si occupano della produzione di anticorpi, gli altri della risposta cellulare al virus. In entrambi i casi dopo un’infezione o la vaccinazione si generano cellule specifiche della memoria che si attivano in caso di incontro con l’agente patogeno. L’obiettivo della biotech inglese Emergex è sviluppare un vaccino che sia in grado di stimolare meglio la risposta alle cellule T.



VACCINO COMPLEMENTARE A QUELLI ATTUALI

Di conseguenza, il meccanismo che c’è dietro è completamente diverso da quello dei vaccini attualmente in uso contro il coronavirus. Il cerotto con micro-aghi somministra molecole di sintesi che mimano alcune proteine virali in grado appunto di stimolare solo le cellule T. Se gli anticorpi sono sensibili alle mutazioni del virus, con le cellule T ciò accade invece molto meno, ma comunque lo scopo resta instaurare nell’organismo una memoria a lungo termine. Gli attuali vaccini Covid-19 suscitano infatti una risposta anticorpale che svanisce nel tempo, il che significa che le persone hanno bisogno di richiami per mantenere la protezione contro il virus. Il vaccino Emergex funziona diversamente, potrebbe offrire un’immunità più duratura – forse per decenni – e potrebbe anche essere migliore nel combattere le mutazioni del virus. Questo vuol dire che questo farmaco non sostituisce i vaccini attualmente a disposizione, ma è uno strumento complementare, utile a migliorare ulteriormente l’immunità a lungo termine. La sperimentazione del vaccino con cerotto Emergex, che è stata autorizzata dall’ente regolatore svizzero, comincerà il prossimo 3 gennaio a Losanna e vedrà coinvolti 26 volontari.



VACCINO PER CELLULE T: COME FUNZIONA

La fine della sperimentazione, secondo gli addetti ai lavori, è prevista nel 2025. «L’anno scorso i vaccini Covid sono stati sviluppati in pochi mesi perché il processo normativo è stato accelerato, ma l’emergenza è passata», ha spiegato al Telegraph Robin Cohen, direttore commerciale dell’azienda biotecnologica fondata nell’Oxfordshire nel 2016. Inoltre, ha usato l’analogia dell’asteroide che colpisce un pianeta per rendere l’idea di come funziona il loro vaccino. «Il virus è l’asteroide: spara sul pianeta e un codice virale, una firma per quel virus, viene rapidamente visualizzato su tutta la superficie. Queste firme sono lette dalle cellule T come estranee, e le cellule T uccidono la cellula prima che possa produrre nuovi virus vivi». L’idea è del professor Thomas Rademacher, amministratore delegato dell’azienda e professore emerito di medicina molecolare presso la scuola medica dell’University College di Londra. In attesa dei primi risultati (quelli intermedi sono previsti per giugno), si valuta l’uso di questo tipo di vaccino, cioè che stimola la risposta delle cellule T, anche per altri virus oltre a Sars-CoV-2. Ad esempio, è in fase di studio uno per l’influenza, ma la stessa biotech inglese Emergex ha in fase di sperimentazione un vaccino contro la Dengue, che si trasmette agli esseri umani dalle punture di zanzare. Tutto ciò conferma quanto sia in fermento il settore dei vaccini.