Il vaccino contro l’herpes zoster potrebbe influenzare lo sviluppo della demenza? Uno studio pubblicato sul server medRxiv preprint suggerisce un possibile legame, in seguito a un’analisi effettuata su quasi 300.000 pazienti. In particolare, i dati sembrano suggerire una correlazione tra il vaccino contro l’herpes zoster (responsabile di alcune patologie come le eruzioni cutanee note come fuoco di Sant’Antonio) e una minore percentuale di demenza.



Lo studio, effettuato nel Galles, suggerisce quindi che il vaccino contro l’herpes zoster potrebbe prevenire la demenza, come per esempio quella causata dal morbo di Alzheimer, riducendo il rischio del 20%. Tuttavia, Nature sottolinea che alcuni aspetti hanno suscitato un dibattito sulla solidità dello studio, pubblicato sul server medRxiv preprint il 25 maggio e non ancora sottoposto a revisione paritaria. Per Alberto Ascherio, epidemiologo dell’Università di Harvard a Cambridge, Massachusetts, se la correlazione fosse vera “anche una modesta riduzione del rischio ha un impatto enorme“. In realtà, l’ipotesi che l’infezione virale possa avere un ruolo almeno in alcuni casi di demenza risale agli anni ’90, quando la biofisica Ruth Itzhaki dell’Università di Manchester e i suoi colleghi trovarono degli herpesvirus nel cervello di persone decedute affette da demenza. Una teoria ancora oggi controversa.



Il vaccino contro herpes zoster e il rischio di demenza: “studio ben fatto, ma…”

Nature sottolinea che le persone che si sottopongono a vaccinazioni tendono ad avere uno stile di vita più sano rispetto a chi non lo fa, perciò questo potrebbe essere uno dei fattori che potrebbero spiegare la riduzione del rischio di demenza e di malattie come l’Alzheimer. Tuttavia, nel Galles l’epidemiologo Pascal Geldsetzer della Stanford University in California hanno seguito un programma di vaccinazione contro l’herpes zoster iniziato il 1° settembre 2013. Il team ha che scoperto che i soggetti idonei avevano l’8,5% di probabilità in meno di sviluppare demenza rispetto a quelli non idonei. Considerando che solo circa la metà delle persone idonee si è vaccinata, i ricercatori hanno calcolato che il vaccino ha ridotto il rischio di demenza del 19,9% in generale.



L’herpes zoster è causato dal risveglio del virus varicella zoster (VZV) inattivo, l’herpesvirus che causa la varicella e che è presente nella maggior parte delle persone. L’herpes zoster è più comune negli adulti anziani e può causare dolore ed eruzioni cutanee gravi. Per Maria Glymour, epidemiologa dell’Università della California, si tratta di uno “studio ben fatto” ma che tuttavia lascia aperti ancora molti quesiti. Per esempio, come si legge su Nature, l’esperta ha sottolineato che la maggior parte della differenza nei tassi di demenza è stata registrata nei primi quattro anni dopo la vaccinazione, ma l’Alzheimer si sviluppa nel corso di decenni. Geldsetzer afferma che è possibile che il vaccino ritardi solo l’insorgenza della demenza, invocando ulteriori studi per confermare o smentire questa correlazione.