Ci vuole un anno per il vaccino contro il Coronavirus. Lo spiega Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Ospite di “Mezz’ora in più” su Raitre, Rezza chiarisce che «la tecnologia per sviluppare il vaccino c’è», così come «esiste un candidato vaccino», ma bisogna «testarne la sicurezza e l’efficacia», inoltre «va prodotto in moltissime dosi». Per questo motivo ritiene che per metterlo a punto ci voglia «un anno di tempo in tutto». Ma il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Iss parla anche dell’ipotesi che il Coronavirus sia entrato nel lodigiano ancor prima del blocco dei voli da Wuhan: per Rezza l’ipotesi è «plausibile». Del vaccino contro il Coronavirus parla anche Claudia Balotta, infettivologa dell’ospedale Sacco di Milano e coordinatrice dello staff che ha isolato il ceppo italiano dell’infezione. «Dovremo attendere almeno un anno e mezzo-due anni». Invece per i farmaci i tempi «saranno verosimilmente più brevi».
VACCINO CORONAVIRUS IN UN ANNO? BALOTTA: “PER FARMACI TEMPI PIÙ BREVI”
Per il vaccino contro il Coronavirus comunque è corsa contro il tempo: la ricerca prosegue infatti senza sosta. E ogni passo avanti ha ripercussioni sui titoli delle società coinvolte. Del resto, è anche una questione economica. Sono bastate delle parole di speranza per far muovere flussi di investimento sui mercati. Così è gara tra Paesi. Chi annuncerà la scoperta? Cina o Stati Uniti? Quel che è certo è che ci vorrà del tempo per arrivare alla commercializzazione del vaccino tra ricerche e sperimentazioni. Secondo quanto riportato da La Stampa, nel mirino degli investitori c’è il colosso farmaceutico americano Gilead. Ma è attenzionata anche una piccola azienda biotech americana, Moderna. Ma Gilead avrebbe in mano un medicamento che potrebbe sortire degli effetti: si chiama Remdesivir ed è stato già citato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nei giorni scorsi. Si tratta di un preparato pensato per sconfiggere l’Ebola. Ma ora non è chiaro se sia solo una soluzione ponte o se sia in grado di combattere il Coronavirus.