Se i tempi per sviluppare un vaccino contro il coronavirus sono troppo lunghi, allora è il caso di provare con quello per la polio. Questa in sintesi la proposta del virologo Robert Gallo, pioniere delle scoperte su Aids. Ma non si tratta di un semplice suggerimento, perché da questa idea sta per partire una sperimentazione. «Funzionerà. E fermerà l’epidemia. Sono pronto a giocarmi la carriera», dichiara a Repubblica. Nel 1983 scoprì che l’Hiv causa l’Aids, quindi se scommette su una carriera di questo tipo c’è da fidarsi forse. «Siamo in attesa delle ultime valutazioni. Dovremmo partire fra un mese e mezzo». Lo scienziato 83enne di origine italiane parte da un’osservazione che ritiene sia stata dimenticata, cioè che alcuni vaccini non sono efficaci solo contro le malattie per i quali vengono sviluppati.



Il vaccino antipolio, ad esempio, si è rivelato efficace contro l’influenza. In effetti, Francia, Australia e i Paesi scandinavi stanno sperimentando il vaccino per la tubercolosi contro il coronavirus. «La polio il Covid e l’influenza sono causati da virus con un genoma a base di Rna. È plausibile che un vaccino stimoli il sistema immunitario ad agire non solo sull’uno, ma anche sugli altri».



“VACCINO POLIO PUÒ FERMARE CORONAVIRUS”

L’idea di provare il vaccino contro la polio per il coronavirus non pregiudica la ricerca di un vaccino apposito. Sono del resto due approcci diversi, quindi l’uno non esclude l’altro. «Usare il vaccino anti-polio contro il coronavirus vuol dire fare ricorso all’immunità innata. È il meccanismo di difesa più primordiale che abbiamo», ha dichiarato il virologo Robert Gallo a Repubblica. Quindi, l’idea è di sfruttare l’immunità innata contro il coronavirus, perché quella mediata, stimolata dai nuovi vaccini allo studio, non lo convince. «La proteina spike ha alcune similitudini con quelle dell’Hiv. E come sappiamo, lì al vaccino non siamo mai arrivati», ha spiegato lo scienziato. Lo scetticismo di Gallo è legato anche agli anticorpi, un aspetto evidenziato anche da un recente studio. «Sappiamo che molti dei danni del Covid non derivano direttamente dal virus, ma dall’eccesso di infiammazione che si scatena nell’organismo. E se gli anticorpi indotti dal vaccino non migliorassero affatto la situazione?».



Il vaccino anti-polio però garantirebbe «una protezione di qualche mese», quindi non si tratta di una soluzione definitiva. «Ma può essere ripetuto tranquillamente». Inoltre, è economico e si somministra con poche gocce sulla lingua. Per i risultati della sperimentazione bisogna aspettare, spera, autunno: «In tempo per un’eventuale seconda ondata, ma anche per l’influenza di stagione».