Una speranza sul vaccino contro il Coronavirus arriva da Roma, per la precisione dall’Irbm di Pomezia, che nel 2014 realizzò quello anti-Ebola. Lo stesso centro di ricerca nel 2009 mise a punto un farmaco per la cura dell’Aids che è tuttora usato per la terapia di questa malattia. Ora ha una nuova sfida, combattere il Covid-19. E i primi segnali sono incoraggianti. «Il vaccino sarà pronto a luglio», ha dichiarato Piero Di Lorenzo, amministratore e proprietario della società che ha acquistato Irbm nel 2014. Lo ha detto al Corriere della Sera, precisando che il vaccino verrà sperimentato a giugno sui topi e subito dopo sull’uomo. I ricercatori italiani sono in gara con la biotech statunitense Moderna e molti laboratori israeliani. «È una competizione globale dove vincono tutti, perché ognuno avrà i suoi compratori e i suoi canali distributivi. E saremo tutti utili per debellare il virus». Di Lorenzo ha precisato che è stata determinante la collaborazione con l’Università di Oxford: la combinazione delle loro competenze sta portando alla nascita di un vaccino anti Coronavirus. «Tra una settimana cominceremo a produrre le prime mille dosi. Non è escluso che, se la pandemia si aggravasse, possa essere autorizzato in tempi brevissimi», ha concluso Di Lorenzo. (agg. di Silvana Palazzo)
VACCINO CORONAVIRUS, DA ISRAELE: “VICINI A CREAZIONE”
Il Coronavirus continua a diffondersi nel mondo, ma arrivano buone notizie riguardo la ricerca di un vaccino. A fare passi avanti è Israele, in particolare gli studiosi del Galilee Research Institute (Migal). Parlano di «risultati scientifici che potrebbero portare alla creazione in tempi rapidi di un vaccino contro il Coronavirus». Gli scienziati starebbero lavorando ad un prodotto “figlio” di un vaccino che era stato già sviluppato contro il Coronavirus che colpisce il pollame. Lo scrive La Stampa, spiegando che il meccanismo di infezione usato dai due virus è lo stesso, quindi questa scoperta aumenta le probabilità di ottenere un vaccino umano. E dall’Istituto assicurano che potrebbe arrivare in breve tempo. I ricercatori israeliani hanno effettuato le modifiche genetiche necessarie per adattarlo al Covid-19, quindi ora sono in attesa della approvazioni di sicurezza per poter eseguire test in vivo e avviare la produzione. Nei giorni scorsi il primo ministro inglese Boris Johnson aveva annunciato un investimento di 46 milioni di sterline da usare nella ricerca.
VACCINO CORONAVIRUS, COSTI E INVESTIMENTI
Secondo i calcoli del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, il vaccino per il Coronavirus costerà 900 milioni di dollari dall’inizio degli studi in laboratorio fino a quando la formulazione sarà pronta per essere usata. Per quanto riguarda invece i tempi, ritiene che saranno necessari uno-due anni per arrivare alla fase finale di sviluppo del vaccino, «ma molto dipende dal momento in cui è disponibile la sequenza virale». Nel caso di Sars-CoV-2, la sequenza del virus è stata resa subito disponibile dalla Cina, poi è stato isolato e sequenziato in Italia, con un’aggiunta di informazioni e conoscenze. Questo vuol dire che la ricerca del vaccino contro il Coronavirus è cominciata presto, quindi si è già molto avanti, tanto che – aggiunge Scaccabarozzi a Il Mattino – «alcuni prototipi potrebbero arrivare alla fase dei test clinici sull’uomo entro pochi mesi». Per l’Oms sono in tutto 20 i prototipi allo studio. Bisogna però tener conto dei successivi tempi di produzione su larga scala: «Saranno più lunghi ed implicheranno ulteriori costi», ha concluso il numero uno di Farmindustria.