Nell’ultima conferenza stampa dalla sede di Invitalia, il commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri aveva anticipato la distribuzione delle prime 1,7 milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech a cittadini italiani a partire da fine gennaio. Oggi Ansa e Corriere della Sera forniscono una prima bozza del Ministero della Salute al piano di distribuzione del primo vaccino anti-Covid 19 messa a punto dagli esperti scelti da Speranza e dal Comitato Tecnico Scientifico. «Si sta perfezionando anche con una riflessione con le regioni, ma nei prossimi giorni il ministro ne darà conoscenza», ha spiegato il direttore generale dell’Iss Giovanni Rezza durante l’ultima conferenza stampa di ieri. In attesa di conoscere il piano concreto, la “bozza” prevede indicazioni di ordine medico a partire dalle categorie da sottoporre alla vaccinazione con priorità. «Fragilità e potenziale esposizione al virus», sono le prime categorie che riceveranno il milione e settecentomila quantitativo di dosi del vaccino. Si tratta per lo più di operatori sanitari, gli anziani e i malati cronici: solo in ultima analisi, nel corso del 2021, potrà arrivare anche a persone “normali” e giovani.
IL PIANO VACCINO DI ARCURI
«C’è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino Covid ma era noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica. Adesso il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando (qui il pezzo su come funziona il vaccino e sul piano per distribuirlo). Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri piu larghi di vaccini disponibili», ha spiegato anche il presidente del Css Franco Locatelli soffermandosi sul nodo logistica e organizzazione del vaccino anti-Covid. La crio-conservazione, specie per il vaccino Pfizer, diventa il nodo cruciale: ma il Paese e il ministero «non si è fatto trovare non pronto su questi aspetti di logistica – ha sottolineato ancora Locatelli – Se ne è già iniziato a parlare con il professor Brusaferro, con il dottor Magrini», quindi con Istituto superiore di sanità e Agenzia italiana del farmaco, «e adesso certamente il lavoro che verrà svolto sotto il coordinamento del commissario Arcuri consentirà di avere un adeguato meccanismo di distribuzione». Il commissario all’emergenza ha chiesto già a tutte le Regioni una ricognizione sulla logistica per poter arrivare preparati alla vera sfida di gennaio, con l’arrivo effettivo delle dosi acquistate tramite l’Unione Europea. Per sapere dove avverranno materialmente le prime inibizioni, saranno i medici dei centri vaccinali i primi ad essere chiamati per esercitare il servizio: «poi si dovrà ampliare la squadra dei vaccinatori con grande probabilità ai medici di famiglia», conclude il CorSera. Nel frattempo emerge dalla riunione con i capi delegazione di maggioranza lo stanziamento in Manovra di Bilancio 400 milioni di euro per vaccini e farmaci anti-Covid.