Un vaccino contro il Covid da “sniffare“. Non è una boutade, ma un’ipotesi realistica che, si spera, potrà presto diventare realtà, almeno stando a quanto dichiarato nel corso della trasmissione tv spagnola La sexta noche, da José Antonio Lopez, virologo iberico che ha parlato di questa nuova forma di protezione allo studio da parte degli scienziati. E che scienziati, visto che a mettere a punto il vaccino sarebbe la Pfizer, il colosso farmaceutico che in collaborazione con Biontech è ormai ad un passo dal ricevere l’approvazione per immettere sul mercato, prima in assoluto, il proprio vaccino basato sulla tecnica nota come terapia genica. Lopez ha spiegato: “Pfizer sta lavorando ad un vaccino liofilizzato, che sarà sicuramente sniffato. Un punto positivo perché non sarà necessario mantenerlo a temperature estremamente basse“.
“VACCINO CONTRO IL COVID DA SNIFFARE”: LE PAROLE DEL VIROLOGO SPAGNOLO
Sebbene dunque la modalità di assunzione del tipo di vaccino sia molto diversa dalla classica puntura alla quale siamo stati abituati, la possibilità di sniffare l’antidoto contro il coronavirus avrà dunque degli effetti positivi, in primo luogo di natura logistica, visto che non costringerà a curare la cosiddetta “catena del freddo”: “Rimane liofilizzato, risospeso e verrebbe introdotto attraverso il naso“, ha spiegato l’esperto. Ma c’è di più, come ha spiegato José Antonio Lopez: il fatto che il vaccino entri dal naso, a suo dire farà sì che “il sistema immunitario si attivi in maniera diretta e la risposta immunitaria potrebbe essere più potente“. Prima di cantare vittoria, però, bisognerà attendere: “Non si sa per quanto tempo potrà proteggere: se riesce a farlo per sei mesi, toccherà attendere sei mesi“.