Il Ministero della Salute qualche settimana fa ha dato l’approvazione alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 in contemporanea a quello contro l’influenza in vista del prossimo autunno, ma fare ciò è sicuro? A domandarselo sono in tanti, che vorrebbero ricevere entrambi i sieri ma nutrono dei dubbi in merito alle tempistiche. Uno studio condotto da un team di ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention statunitensi e della Emory University di Atlanta, i cui risultati sono stati pubblicati su Jama Network Open, ha dato delle risposte sulla questione.



Gli esperti, come riassunto dal Corriere della Sera, hanno raccolto i dati autodichiarati di 92 mila (di cui 55 mila donne) persone dai 12 anni in su che hanno ricevuto simultaneamente entrambi i vaccini. Essi erano inclusi in una raccolta di dati di 981.099 persone, ma la restante parte aveva effettuato nella medesima seduta soltanto il vaccino contro il Covid-19. È in virtù di ciò che le reazioni avverse registrate dai due gruppi sono state messe a confronto.



Vaccino Covid e influenza in contemporanea, è sicuro? I risultati dello studio

Dallo studio condotto da un team di ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention statunitensi e della Emory University di Atlanta, come riportato dal Corriere della Sera, è emerso che ricevere il vaccino contro il Covid-19 e quello contro l’influenza in contemporanea è sicuro, in quanto le reazioni avverse sono di natura lieve (affaticamento, cefalea e mialgia). È stato evidenziato, tuttavia, che queste ultime sono di numero superiore rispetto a quelle che sopraggiungono nel caso in cui ci si vaccini soltanto col vaccino mRna. La doppia somministrazione, nel dettaglio, risulta associata a un aumento significativo (8% con Pfizer e 11% con Moderna) delle segnalazioni di effetti indesiderati nella settimana successiva.



“La somministrazione concomitante del richiamo del vaccino Covid e dell’antinfluenzale potrebbe favorire l’adozione di entrambi i vaccini, aumentando la protezione contro queste malattie infettive prevenibili. La co-somministrazione potrebbe anche introdurre efficienze in contesti sanitari attualmente sovraccarichi. Sebbene le reazioni, locali e sistemiche, siano spesso lievi e transitorie, possono però comunque incidere in modo significativo sulla disponibilità ad accettare una vaccinazione. Informare le persone sui potenziali effetti collaterali può essere quindi cruciale”, hanno concluso gli autori dello studio.