Il vaccino anti-Covid è efficace anche nei soggetti malati di HIV: lo afferma un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University, i quali hanno condotto uno studio teso proprio a stabilire la protezione offerta dal siero contro il Coronavirus nelle persone affette dal virus dell’immunodeficienza umana. Nonostante gli esperti sottolineino, nella pubblicazione dei loro risultati, che sono necessari lavori maggiormente approfonditi e condotti su platee più nutrite, è possibile affermare che il preparato protegga le persone che hanno contratto l’HIV dal virus SARS-CoV-2 esattamente come avviene in tutti gli altri pazienti.



Ciò che è determinante, tuttavia, è l’inoculazione di due dosi, dunque il completamento del ciclo vaccinale; l’attività di indagine, infatti, ha stabilito che soltanto dopo la seconda dose i livelli di anticorpi erano soddisfacenti e in grado di rappresentare una difesa abbastanza solida nei confronti del virus Covid-19. Joel Blankson, autore senior dello studio e professore di Medicina presso la Johns Hopkins University, ha raccolto insieme ai suoi colleghi campioni ematici fra i 7 e i 17 giorni di distanza dalla seconda dose di 12 soggetti affetti da HIV (7 donne e 5 uomini) e 17 persone che invece godono di buona salute (7 donne e 10 uomini).



VIRUS ANTI-COVID PROTEGGE ANCHE I MALATI DI HIV: “NESSUNA DIFFERENZA RISPETTO AGLI ALTRI SOGGETTI”

Per valutare l’immunità indotta dal vaccino BioNTech/Pfizer nei malati di HIV, i ricercatori hanno effettuato i test per individuare la presenza misurare i livelli di anticorpi. I vaccini a RNA messaggero forniscono infatti le istruzioni genetiche al sistema immunitario di una persona vaccinata, attivando i meccanismi difensivi al momento giusto per scongiurare l’infezione.

“Abbiamo scoperto che non c’era differenza significativa fra le risposte dei partecipanti allo studio in buona salute e di quelle derivanti da coloro che convivono con l’HIV – ha asserito Blankson –. Questo significa che la popolazione con HIV può essere adeguatamente protetta contro il virus SARS-CoV-2, a patto che effettui il percorso vaccinale adeguato e completo”. Si attendono ulteriori studi che possano innestarsi su questo filone e confermare così le evidenze individuate.