Sono notizie senza dubbio positive quelle che arrivano dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, per bocca del suo presidente Giorgio Palù, in merito al vaccino anti-covid, il cui arrivo è previsto questa domenica, 27 dicembre. Il vaccino sembra infatti bloccare anche l’infezione e di conseguenza la contagiosità; inoltre, non vi sono controindicazioni particolare ed un’efficacia del 95%.



«Oggi è disponibile un vaccino con un margine di sicurezza elevatissimo, intorno al 95% – le parole di Palù riportate da La Stampa in data 22 dicembre – non sono richieste accortezze particolari per sottopopolazioni specifiche né per anziani o immunodepressi, inclusi chi ha problemi di coagulazione del sangue o sanguinamento. Anche per la gravidanza e allattamento». Inoltre, il numero uno dell’Aifa ha fatto sapere che il vaccino, in questo caso quello della Pfizer BioNTech, il primo che giungerà sul suolo italiano, «è approvato per tutta la popolazione sopra i 16 anni e non ha controindicazioni assolute».



VACCINO COVID, PALÙ: “PRIMI EFFETTI DOPO 6-7 GIORNI DALL’INIEZIONE”

In merito ai tempi e alle modalità, il direttore generale dell’Agenzia del farmaco, Nicola Magrini, ha spiegato che la seconda dose del vaccino andrà fatta a tre settimane di distanza dalla prima, quindi, coloro che si vaccineranno il 27 di dicembre avranno il richiamo indicativamente fra il 15 e il 20 gennaio, e che «la risposta immunitaria della prima dose è già visibile in 6-7 giorni. Nella rara ipotesi che ci si infetti in questo breve lasso di tempo, lo si sarebbe verosimilmente in forma più lieve». Come anticipato in apertura, c’è poi la “buonissima notizia”, come ha spiegato lo stesso Palù, in merito al fatto che i vaccini «inducono immunità sterilizzante», di conseguenza, oltre a proteggere dal covid, «evitano un’infezione asintomatica e rendono il soggetto non contagioso». Le prime dosi andranno alle categorie protette e più a rischio, quindi anche personale Rsa e loro pazienti, persone che saranno identificate «sulla base di specifiche liste regionali», e il meccanismo non sarà quindi di prenotazione ma di chiamata. Infine, in merito alla possibilità che il vaccino “copra” anche la nuova variante inglese del covid, Palù ha rassicurato: «E’ facilmente modulabile in caso di mutazioni. Ha un vantaggio in più rispetto alle tecnologie tradizionali».

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