L’Unione Europea e il colosso farmaceutico Pfizer-BioNTech hanno raggiunto un nuovo accordo in merito alle forniture previste per il vaccino contro il covid. Di fatto, verrà ridotto il volume di forniture rispetto ai patti precedentemente siglati nel 2021, anche a causa delle forti pressioni fatte da molti stati membri che non erano intenzionati ad acquistare altre dosi, ma sarà anche necessario pagare un indennizzo che, per ora, non è stato quantificato.
L’ultimo contratto di fornitura per il vaccino covid è stato siglato il 20 maggio 2021 dalla Commissione europea che si è fatta, già in occasione delle prima tornata, portavoce degli stati membri, coordinando l’acquisto e la distribuzione, in virtù delle singole esigenze. In quell’occasione vennero pattuite 900 milioni di dosi aggiuntive, prevedendo anche l’opzione di raddoppiare quella quantità. Le consegne, invece, erano fissate metà nel 2021 e 2022, e l’altra metà nel 2023. A fine 2022, però, numerosi stati hanno iniziato a manifestare dissenso sull’acquisto di ulteriori dosi di vaccino contro il covid, chiedendo che l’UE interrompesse i contratti, o almeno ne riducesse l’entità.
Vaccino covid: cosa prevede il nuovo contratto
In occasione delle prime manifestazioni di dissenso sull’acquisto di nuove dosi del vaccino covid, la Commissione con una nota aveva sottolineato che i contratti con Pfizer “sono giuridicamente vincolanti e non possono essere modificati unilateralmente”. Tuttavia, sembra che le pressioni siano aumentate al punto da spingere la stessa Commissione a trovare, almeno, una via di mezzo che non scontentasse né Pfizer, impaurita dalle minori entrate prospettate, e gli stati, stufi di pagare dosi per lo più scartate.
Nella giornata di oggi sembra che si sia, finalmente, fatto un passo avanti, prevedendo nuove modalità e quantità per le forniture di vaccino contro il covid. Ora, infatti, è prevista una generale riduzione delle dosi acquistate dagli stati membri, che potranno essere convertite in ordini facoltativi, previo il pagamento di un indennizzo a Pfizer. È stato, inoltre, prorogato di 4 anni il termine massimo per l’acquisto delle dosi pattuite e divenute facoltative, tempo in cui potranno essere anche aumentate previa richiesta. Infine, si garantisce il completo e costante accesso al vaccino contro il covid più aggiornato possibile davanti ad eventuali, nuove, varianti.