Pfizer potrebbe chiedere di registrare il suo vaccino anti-Covid alla Food and Drug Administration nella terza settimana di novembre. Ad annunciare la possibile svolta è l’amministratore delegato Albert Bourla, tramite una lettera pubblicata sul sito internet della casa farmaceutica, in cui spiega le tre aree decisive in cui il vaccino a base di RNA deve avere successo. Deve dimostrarsi efficace, sicuro e prodotto secondo i più elevati standard di qualità. L’immunologo Sergio Abgrignani, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”, parla di un “risultato incredibile e impressionante”, considerando che sono stati impiegati solo nove mesi in ricerca e sviluppo. Pfizer, dunque, potrebbe aver già avviato la produzione del vaccino e la preparazione della documentazione per le agenzie regolatorie. “Non possiamo illuderci, ma essere ottimisti sì”, ha aggiunto Abriganani al Corriere della Sera.



COVID, VACCINO PFIZER PER TUTTI? NEL 2022

Pfizer sta completando la Fase 3, questo vuol dire che sta per terminare la sperimentazione su larga scala del candidato vaccino anti-Covid. Al termine della sperimentazione verrà inviata già la documentazione alle agenzie regolatorie, cioè FDA per gli Stati Uniti ed EMA per l’Europa. Di solito la documentazione viene preparata dopo la Fase 3, ma l’immunologo Sergio Abgrignani, intervistato dal Corriere della Sera, non esclude che la casa farmaceutica anticipi i tempi per risparmiare tempo prezioso. Solitamente FDA ed EMA impiegano mesi per esaminare i documenti, ma potrebbero procedere con l’approvazione emergenziale, quindi nel giro di poche settimane. “la registrazione del vaccino potrebbe avvenire entro gennaio” e così potrebbe partire la distribuzione, visto che Europa e Stati Uniti hanno già opzionato milioni di dosi. Nella prima fase si avvicineranno operatori sanitari e anziani con patologie. “Ma per avere la maggior parte della popolazione vaccinata probabilmente arriveremo al 2022”. E questo vuol dire che l’anno prossimo non tutti saranno protetti.

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