Il vaccino Covid di Pfizer è atteso in Italia a fine gennaio, ma continua a tenere banco il caso siringhe. L’Italia infatti non dispone ancora dei materiali necessari per il vaccino, ma il commissario Domenico Arcuri si è attivato negli ultimi giorni per risolvere il problema: la scorsa settimana è stato pubblicato un bando per l’acquisto di 157 milioni di siringhe, bando che scade tra tre giorni. Ma attenzione alle parole di uno dei più grandi produttori di siringhe ai microfoni di Live – Non è la D’Urso: «Il bando fin dall’inizio è stato un po’ un pasticcio, aveva un errore: chiedeva una siringa con due teste che insieme non esistono. Hanno corretto l’errore dicendo che serve una siringa con un cono particolare, che però è molto difficile da reperire sul mercato».



Lo stesso produttore ha evidenziato di essere al lavoro per produrre un altro tipo di siringa per la Francia, ma sempre per il vaccino Covid: «La siringa standard che sto producendo da settembre per il ministero della Salute francese per il vaccino anti-Covid e che viene usata comunemente per i vaccini. So che anche altri Paesi europei stanno acquistando questo tipo di siringa». Ma perchè Arcuri ha chiesto una siringa così particolare? «Non lo so, in Europa non la produce nessuno, tantomeno noi. Probabilmente la soluzione sarà ancora quella di andare a prendere il prodotto in Cina». A fare chiarezza è intervenuto anche Pfizer: «La somministrazione del nostro candidato vaccino richiede l’utilizzo di siringhe/aghi comunemente utilizzati nelle vaccinazioni»



La domanda è sempre la stessa: perchè l’Italia ne richiede una così rara per il vaccino Covid? Netto il professor Massimo Galli: «Francamente non lo so, il motivo mi sfugge, credo che sia una palese sbavatura per usare un eufemismo. Io per i vaccini ho sempre usato una normale siringa. L’ago tra l’altro è sempre di ottima qualità, non c’è bisogno di andare a fare cose strane. Posso soltanto fare spallucce».

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