Oggi è il “Vaccine Day” ma al momento, il piano strutturato “anticipato” da Conte, Arcuri e Speranza ancora non c’è: con un’impietosa critica alla campagna vaccinale contro il Covid-19 si permea la conferenza stampa di stamane del gruppo dirigente di Più Europa, con Emma Bonino e il segretario Benedetto Della Vedova. Il punto stampa convocato il giorno del Vax Day parte da un vasto studio messo in pratica da Carlo Alberto Carnevale Maffè (presente alla conferenza stampa che trovate a fondo pagina) dal titolo “Analisi critica del ‘Piano Vaccini’”.
«L’attuale versione del “Piano Vaccini” del Governo (fonte: “Piano Strategico – Elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale”, Min. Salute, aggiornamento del 12/12/2020 comunicato alle Regioni) presenta significativi fattori di rischio nell’esecuzione, che va effettuata con la massima tempestività ed efficacia, della somministrazione delle dosi di vaccino disponibili previste dagli accordi di distribuzione siglati in sede europea, per le seguenti ragioni», spiegano da PiùEuropa nella nota conclusiva dopo il dialogo tra Della Vedova, Bonino e lo stesso Maffé.
COSA MANCA AL PIANO VACCINI
La lista di “mancanze” evidenziate dallo studio di Maffé – Associate Professor of Practice di Strategy and Entrepreneurship presso SDA Bocconi School of Management e membro del Comitato Scientifico di +Europa – è lunghissima a parte dalla quasi totale mancanza di personale sufficiente per rispettare i tempi della vaccinazione in 9 mesi: «Il numero e l’effettiva disponibilità prevedibile dei medici (3mila) e infermieri (12mila) inclusi nei bandi del Governo, nonché del personale operativo di supporto, appaiono non del tutto adeguati […]. Serviranno almeno 12-15 mesi di tempo per somministrare (a 2 turni giornalieri, 7 giorni su 7) il vaccino ad almeno l’80% della popolazione». Secondo lo studio redatto da Più Europa non è previsto nel piano vaccini alcun coinvolgimento delle strutture private convenzionate che potrebbe smaltire il forte carico sulle strutture pubbliche; «Non sono stati forniti il piano di rilasci e le specifiche tecniche del sistema informativo che dovrà garantire la necessaria governance del Piano Vaccini», con il rischio di ritardi e discriminazioni verso le categorie più a rischio. Bocciata anche la strategia di comunicazione (che secondo Arcuri però dovrebbe arrivare entro fine gennaio, ndr) e le poche informazioni sui punti di erogazione sul territorio al momento non soddisfanno affatto i requisiti minimi per avere idea del piano operativo effettivo di somministrazione.
PIÙ EUROPA: LE RICHIESTE AL GOVERNO
Per questo motivo, al termine della conferenza stampa, il Comitato di Più Europa pubblica una serie di 7 richieste urgenti al Governo Conte-2 e al Commissario Arcuri per cambiare radicalmente e rapidamente marcia nel piano vaccinale: li riportiamo integralmente qui sotto, in attesa di una risposta unitaria e immaginabile da parte del Ministero della Salute.
1 – Il cronoprogramma dettagliato del piano di ricerca, selezione, formazione e operatività del personale medico e infermieristico previsto, e i relativi costi previsti.
2- La distribuzione prevista di tale personale per turni di lavoro, squadre medico-infermieristiche, punti di erogazione e logistica, inclusivi delle previsioni aggregate per i volumi di somministrazioni a domicilio.
3- Gli orari di apertura, le modalità di accesso e i livelli di sicurezza, sanificazione e protezione dei primi 300 punti di erogazione previsti, nonché del totale dei 1.500 punti sul territorio nazionale.
4 – Le caratteristiche e i canali di contatto dei sistemi di prenotazione e/o di convocazione dei cittadini per gli appuntamenti di somministrazione delle prime e delle seconde dosi.
5 – Le previsioni dettagliate sui volumi e sui tempi di somministrazioni previsti, disaggregati per area geografica e per categorie di cittadini pianificate in base alle priorità stabilite.
6 – Le specifiche funzionali di massima del sistema informativo di monitoraggio del piano vaccinale e la struttura degli “open data” da esporre per la ricerca scientifica e lo scrutinio democratico.
7- Gli eventuali piani di convenzionamento con le strutture private o, in alternativa, i piani di potenziamento delle risorse medico-infermieristiche pubbliche necessarie per massimizzare la capacità di somministrazione in modo coerente con la disponibilità prevista dei vaccini, corredati dalla relativa analisi comparativa di costi e benefici.