I medici di tutto il mondo stanno guardando con estrema attenzione alle numerosi varianti covid emerse nelle ultime settimane, a cominciare dalla inglese, passando per la brasiliana, e arrivando alla sudafricana, che rischiano di far diminuire l’efficacia dei sieri attualmente in circolazione, leggasi Pfizer, Moderna e AstraZeneca, quelli già approvati dall’Aifa e dell’Ema. Il sito del Guardian, autorevole tabloid britannico, ha cercato di spiegare più nel dettaglio come operano le case farmaceutiche in queste situazioni, modificando il vaccino attuale senza rifarne uno ex-novo.



Come spiega il quotidiano d’oltre Manica, ovviamente il primo step è quello di un monitoraggio costante, di modo da individuare ed isolare il prima possibile ogni tipo di nuova variante del covid. Rimanendo aggiornati si può subito iniziare a lavorare ad una “modifica” del proprio siero. Non è comunque detto che la nuova variante non venga “coperta” dal vaccino, di conseguenza gli scienziati devono appunto verificare se il proprio siero sia efficace o meno (al momento sono positive le risposte verso la variante inglese, meno per quella del Sudafrica).



VACCINO COVID VS VARIANTI: L’ULTIMO STEP È L’APPROVAZIONE DELL’ENTE

A quel punto si valuta una modifica al farmaco, e in questo caso i vaccini mRNA, leggasi Pfizer e Moderna, risultano essere molto facili da aggiornare rispetto ai vaccini più classici. Una volta che il siero viene aggiornato viene avviata la produzione, e BioNTech ha fatto sapere di essere in grado di produrre un nuovo farmaco entro sei settimane dalla sua messa a punto; più cauto invece AstraZeneca secondo cui il siero aggiornato sarà pronto solo entro la fine dell’anno/il prossimo autunno 2021. Per quanto riguarda i test da effettuare, a riguardo il Guardian spiega: “Non è chiaro quanto dovranno essere estese le sperimentazioni dei vaccini modificati”, aggiungendo che per i vaccini antinfluenzali vengono effettuati test su piccoli campioni, e non è da escludere che lo stesso valga anche per i vaccini anti covid. Una volta che l’iter sarà completato, il vaccino dovrà essere sottoposto nuovamente all’autorità di approvazione, ma anche in questo caso il passaggio sarà più breve rispetto a quello classico, come aveva spiegato a gennaio un portavoce dell’MHRA, l’agenzia di regolamentazione dei farmaci del Regno Unito: “In questa fase che è improbabile che sarà necessario un nuovo processo di approvazione completo”, per poi aggiungere che “Nessun vaccino sarà autorizzato per la fornitura nel Regno Unito a meno che non vengano rispettati gli standard previsti di sicurezza, qualità ed efficacia”.

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