Il vaccino migliora l’immunità dopo il contagio
: questo quanto confermato da due nuovi studi. I “jab”, infatti, si sono dimostrati altamente efficaci nel proteggere coloro che non hanno mai contratto il Covid, ma ora arrivano conferme sulla loro utilità anche per chi ha affrontato e superato la malattia.
Le due ricerche separate sono state pubblicate sulla rivista Lancet Infectious Diseases e confermano che il vaccino anti-Covid fornisce una protezione aggiuntiva per le persone che sono già state infettate da Sars-CoV-2, in particolare contro la malattia grave. Il primo studio, condotto in Brasile, ha certificato che i quattro vaccini anti-Covid (CoronaVac, Oxford/AstraZeneca, Janssen e Pfizer/BioNTech) forniscono una protezione aggiuntiva contro la reinfezione sintomatica e gli esiti gravi come il ricovero in ospedale e la morte. Il secondo studio, dalla Svezia, ha rilevato che la vaccinazione contro il virus fornisce una protezione aggiuntiva a coloro che avevano affrontato il virus almeno nei nove mesi precedenti.
Vaccino dopo contagio migliora immunità: gli studi
I due studi sul vaccino post-infezione forniscono dati cruciali sull’efficacia del farmaco nelle persone con un precedente contagio e sottolineano i vantaggi di vaccinarsi indipendentemente dalle situazioni pregresse. “I vaccini contro il Covid-19 hanno dimostrato di essere altamente efficaci nel prevenire l’infezione sintomatica e il ricovero in ospedale tra coloro che non avevano una precedente infezione, ma l’efficacia per quelli con una precedente infezione era meno chiara”, ha affermato l’autore del primo studio, Julio Croda, dell’Universidade Federal de Mato Grosso do Sul e Fundação: “Capire la durata e l’efficacia dell’immunità per i vaccinati con una precedente diagnosi di Covid-19 diventa sempre più importante con il progredire della pandemia e la possibile nascita di varianti più trasmissibili. Ulteriori ricerche sulla necessità della vaccinazione per le persone con una precedente infezione da Covid-19 sono un passo fondamentale per la politica pandemica, a partire dalle linee guida sulla protezione del vaccino a dose singola o a due dosi”. Attenzione però: questi due studi non hanno incluso pazienti infettati dalla variante Omicron, per cui sarà necessario procedere con nuove ricerche in tal senso.