Non c’è tempo di archiviare le discussioni sulla terza dose che già arrivano possibili risvolti su una nuova somministrazione, la quarta, alle persone fragili. Dopo i tanti interrogativi, alcuni ancora senza risposta, sull’utilità di estendere il booster del vaccino anti-Covid a tutta la popolazione, dagli Usa arrivano ulteriori linee guida su quello che potrebbe essere il futuro della campagna vaccinale per le persone altamente a rischio.
Dal CDC, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, è infatti arrivato un aggiornamento importante circa le linee guida per la vaccinazione di persone fragili o con malattie a rischio. Tra questi, si legge, ci sarebbe la possibilità che alcune persone immunocompromesse che hanno ricevuto i vaccini anti Covid-19 di Pfizer o Moderna potrebbero essere in grado di ottenere una quarta dose del siero in misura ridotta, situazione diversa rispetto all’attuale richiamo booster “aggiuntivo” alla protezione iniziale.
Quarta dose, gli appunti del CDC
Il parare favorevole dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie alla quarta dose di vaccino anti-Covid apre a scenari non ancora esplorati nella campagna vaccinale. Secondo gli studiosi la dose di richiamo potrà essere data a chi in precedenza è stato vaccinato con sieri a mRNA, dunque Pfizer, Moderna o Janssen, ma sempre e comunque oltre i sei mesi dalla precedente terza inoculazione che sta avvenendo in questi giorni. Gli immunodepressi, dunque, potrebbe ricevere un’altra dose di vaccino a partire dal primo trimestre del 2022.
Intanto il CDC ha dato anche l’ok alla somministrazione eterologa del richiamo, con i pazienti che potranno scegliere di sottoporsi alla terza dose con lo stesso siero delle inoculazioni precedenti o diversi. La quarta dose, resta inteso, dovrà comunque essere somministrata con metà quantità rispetto alle dosi precedenti, essendo per l’appunto una somministrazione di richiamo a breve termine.