Il professor Franco Locatelli e i pediatri spingono per la vaccinazione anti Covid agli under 12, ma c’è uno studio che mette in guardia dai possibili effetti avversi. Si tratta di una ricerca pubblicata il 4 agosto sull’autorevole rivista scientifica Journal of the american medical association (Jama), secondo cui in 40 ospedali di Washington, Oregon, Montana e Los Angeles County, California, sono state osservate due distinte sindromi automilitanti dopo la vaccinazione contro il Covid-19. Si tratta di miocardite e pericardite. La prima «si era sviluppata rapidamente nei pazienti più giovani, soprattutto dopo la seconda vaccinazione». Invece l’altra «ha colpito i pazienti più anziani più tardi, dopo la prima o la seconda dose». Stando a quanto riportato da La Verità, la media mensile di casi di miocardite e pericardite prima della campagna vaccinale era 16,9, nel periodo vaccinale è salita al 27,3. Il numero medio di casi di pericardite negli stessi periodi era 49,1 e 78,8. Secondo lo studio dell’infettivologo George A. Diaz è in corso «una sottosegnalazione degli eventi avversi del vaccino», anche perché un sintomo di lieve miocardite/pericardite può limitarsi all’affaticamento grave.
D’altra parte, non ha dubbi sulla sicurezza dei vaccini: «I nostri risultati hanno mostrato un lieve aumento del rischio della malattia rispetto al CDC, ma l’aspetto rassicurante è che se hai avuto la miocardite o la pericardite la durata è stata breve e la maggior parte delle persone si sono ripresi», ha dichiarato l’autore dello studio a TCTMD. Quindi, per rendere meglio l’idea, ha fatto un paragone col rischio di essere colpiti da un fulmine, che è di circa uno su 15mila. «La miocardite è quasi dieci volte più rara. Se le persone sono preoccupate per questi effetti avversi dopo la vaccinazione, allora non dovrebbero uscire di casa a causa del rischio di essere colpiti da un fulmine».
VACCINO A GIOVANI: ALLERTA AMA, VAIA CONTRARIO
Negli studi di Moderna, quelli condotti prima di ottenere l’autorizzazione dall’Ema sulla fascia 18-64 anni, l’affaticamento grave si è verificato nel 10,7% dei casi, invece in quello di Pfizer nel 3,8% dei vaccinati. Ma potrebbe esserci stata una sottostima, visto che nella sorveglianza attiva dei Cdc Usa le reazioni avverse sono simili. Inoltre, V-safe rileva che un ragazzo su 4 ha reazioni gravi: ad esempio, per qualche giorno non riesce a studiare, lavorare, svolgere qualsiasi attività. Non va neppure trascurato quanto segnalato il 10 agosto dall’organo ufficiale della American medical association: «La miocardite associata al vaccino Covid-19 può avere un decorso benigno a breve termine nei bambini; tuttavia, i rischi a lungo termine rimangono sconosciuti». Nello studio pubblicato su Jama si suggerivano studi più ampi con follow-up più lunghi. La Verità, inoltre, fa notare che ci sono stati 14 decessi fino ai 9 anni e 16 tra 10 e 19 anni per Covid, invece nel 2018 l’Iss scriveva che dal settembre 2017 al febbraio di quell’anno c’erano stati 11 morti tra bambini sotto i 14 anni a causa dell’influenza, tutti con condizioni di rischio. «Assolutamente contrario alla vaccinazione degli under 12» è Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani, secondo cui «nei bambini è statisticamente irrilevante non solo il contagio, ma anche la malattia», quindi per loro «la bilancia del rischio beneficio penderebbe tutta sulla parte del rischio».