E’ partito lo studio per il primo vaccino contro l’Hiv con tecnologia a mRna, la stessa utilizzata anche per il siero anti covid, da parte della multinazionale americana Moderna. Cento adulti Hiv-negativi di età compresa fra i 18 e u 55 anni testeranno appunto il nuovo “farmaco” così come fatto sapere dalla stessa azienda. Secondo quanto sottolineato dai ricercatori, i vaccini mRna potrebbero essere ben tollerati e quindi in grado di produrre degli anticorpi che possano appunto neutralizzare l’infezione da Hiv. “È gratificante – le parole del coordinatore del trial Larry Corey, così come riferisce il sito di RaiNews – vedere come l’esperienza con l’mRNA come piattaforma fondamentale per sviluppare il vaccino contro Covid-19 possa ora essere ora utilizzata per realizzare un vaccino contro l’HIV”. E ancora: “Siamo ottimisti sul fatto che questo studio aprirà la strada ad approcci duraturi per l’utilizzo dell’mRNA nel campo dell’Hiv”.



Moderna sta lavorando anche ad un secondo vaccino prodotto sempre per prevenire l’Hiv, uno studio in vista della International AIDS Vaccine Initiative, “un partenariato globale pubblico-privato senza scopo di lucro – riferisce il sito della Rai – che lavora per accelerare lo sviluppo di vaccini per prevenire l’infezione da HIV e l’AIDS”. E alla sperimentazione sta prendendo parte anche il noto virologo italiano Paolo Lusso, già direttore di virologia umana al San Raffaele e capo del laboratorio di patogenesi virale al National Institutes of Health di Washington, che dal 2017 sta lavorando al progetto in collaborazione con Moderna.



VACCINO HIV, MODERNA AVVIA I TEST SULL’UOMO: IL COMMENTO DI FAUCI

La ricerca di Lusso è stata pubblicata sulla rivista Nature Medicine, e Anthony Fauci ha commentato: «Nonostante quattro decadi di sforzi da parte della comunità scientifica mondiale, un vaccino efficace per prevenire l’Aids resta un traguardo sfuggente. Questo vaccino sperimentale mette insieme diverse caratteristiche che possono superare i fallimenti di altri vaccini sperimentali sull’Hiv e quindi costituisce un approccio promettente».

Come anticipato dal virologo Usa, è dagli anni ’80 che si sta cercando di sviluppare un vaccino contro il virus Hiv, e forse il traguardo sembrerebbe davvero vicino visto che i primi risultati dei test eseguiti sul nuovo vaccino di Moderna mostrerebbero una riduzione dell’80% del rischio di infezione nei soggetti vaccinati.