Uno studio svedese realizzato dal Karolinska Institutet di Stoccolma ha dimostrato che il vaccino contro l’influenza suina somministrato alle donne durante la loro gravidanza non provocherebbe alcun rischio al futuro bebè per quanto riguarda l’autismo, o meglio i Disturbi dello Spettro Autistico. Gli scienziati, spiega Fanpage.it, sono giunti a tale conclusione dopo aver messo a confronto 40 mila bambini nati da donne che si sono vaccinate contro il ceppo virale H1N1 dell’influenza A durante la loro gravidanza con quelli di 29mila bambini nati da madri non vaccinate. Il risultato è stato sorprendente: l’1% dei bebè nati da madri vaccinate contro l’influenza suina, ovvero poco meno di 394, all’età di 6 anni ha sviluppato i Disturbi dello Spettro Autistico. Di contro, l’1,1% dei piccoli nati da madri non vaccinate hanno invece manifestato autismo. I ricercatori, nel loro studio, hanno tenuto conto dei vari rischi che possono portare all’autismo tra cui il vizio del fumo, età e comorbilità. Ed anche in questo caso non sarebbe emersa alcuna correlazione tra autismo e vaccinazione. “I nostri risultati sono importanti poiché alcune persone hanno sospettato che le vaccinazioni potessero causare l’autismo, mentre il movimento anti-vaccinista sembra essere in crescita nel mondo occidentale”, ha commentato il prof. Ludvigsson che ha guidato il team di ricerca.



VACCINO E AUTISMO: NESSUN LEGAME, GLI STUDI

Quello svedese non è il solo studio sull’argomento. Anche in passato numerose altre ricerche che hanno trovato spazio su prestigiose riviste hanno dimostrato che non vi è alcun legame tra la vaccinazione e il rischio concreto di autismo. Tuttavia, le preoccupazioni sono sempre all’ordine del giorno ed hanno contribuito ad alimentare i movimenti “no vax” fino ad oggi. Sull’argomento non sono mancate fake news e disinformazione scientifica anche a causa della diffusione dei social media che secondo Anthony Fauci potrebbero avere effetti negativi anche nella lotta al Coronavirus qualora i vaccini dovessero essere approvati all’uso di massa. “La ricerca sulla vaccinazione non è mai stata così importante. È probabile che a milioni di donne incinte verrà offerta una vaccinazione contro la COVID-19. Anche se il nostro gruppo non ha studiato gli effetti del vaccino COVID-19, la nostra ricerca sulla vaccinazione H1N1 si aggiunge a le attuali conoscenze sui vaccini, sulla gravidanza e sulle malattie della prole in generale”, ha spiegato il maggior autore dello studio.

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