Che fine ha fatto il vaccino italiano Reithera? È una domanda che si pongono in tanti e che la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro”, condotta da Mario Giordano, ha deciso di approfondire nel corso della puntata trasmessa nella serata di oggi, martedì 11 maggio 2021. In particolare, ricordiamo che il 5 gennaio 202q il direttore scientifico dell’istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, salutava l’avvio della seconda fase di sperimentazione del vaccino italiano anti-Covid, sponsorizzato dal Governo e prodotto da Reithera.



Tuttavia, lo Spallanzani, capofila scientifico di quello che sarebbe dovuto essere il vaccino più promettente, non ha mai avviato la fase 2. L’ha ammesso lo stesso Ippolito nel corso di una telefonata con l’autore del servizio del programma Mediaset, aggiungendo: “Non ho nessuna intenzione di parlare, chiamate Reithera”. Il vaccino Reithera è stato sostenuto in termini di ricerca dalla Regione Lazio con lo stanziamento di 8 milioni di euro e dal Governo con altri 81 milioni, ma la sua produzione è ancora in alto mare, tanto che i dati della fase 1 non sono mai stati pubblicati su nessuna rivista scientifica.



VACCINO ITALIANO REITHERA, CHE FINE HA FATTO?

Antonella Folgori, presidente di Reithera, azienda che dovrebbe produrre il vaccino italiano, lo scorso 18 marzo scorso annunciava la partenza della fase 2/3 del vaccino, poi il 22 aprile sottolineava come la sperimentazione dello studio di fase 2 del vaccino proseguisse a pieno ritmo con il supporto dello Spallanzani (notizia appunto smentita dal dottor Ippolito a “Fuori dal Coro”). Com’è possibile che ora del vaccino italiano non parli più nessuno? E ora cosa accadrà? La sperimentazione andrà avanti con o senza lo Spallanzani? E quegli 89 milioni di euro, a cosa sono serviti? Tutti quesiti in attesa di risposta, a cui anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, non ha saputo rispondere: “Noi abbiamo finanziato la ricerca, il resto bisogna chiederlo all’azienda. La comunità scientifica pensa che sia un vaccino un po’ superato? La comunità dibatte giustamente, lasciamo alla scienza cosa compete alla scienza”. Infine, una curiosità: Reithera è controllata al 70% da Keires AG, società anonima svizzera con sede a Basilea, mentre il suo 30% da pochi mesi è nelle mani di Invitalia, che fa capo a Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 nel nostro Paese.

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