La battaglia contro il nemico Coronavirus, si sa, sarà decisa dall’andamento della campagna vaccinale in tutti i Paesi del mondo e, in tal senso, l’Italia non fa eccezione. È notizia di queste ore che il vaccino Johnson & Johnson sarà sottoposto all’approvazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), che dovrà dunque autorizzarne l’immissione in commercio: la domanda è già stata inoltrata da parte della stessa azienda a stelle e strisce, che rappresenta, di fatto, il quarto produttore di vaccini anti-Covid nel pianeta dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca.



Vi è, tuttavia, una sostanziale differenza con i vaccini sopra menzionati; quello griffato Johnson & Johnson, infatti, è somministrato ai pazienti in una singola dose e non in due e, oltretutto, risulta essere di più agevole gestione, potendo essere tranquillamente conservato a una normale temperatura di frigorifero. Per l’Italia la sua approvazione è a dire poco fondamentale, in quanto, nei piani dei vertici nazionali, il vaccino Johnson & Johnson andrà a completare la copertura contro il virus, tanto che il nostro Paese ha opzionato 53 milioni di dosi sulle oltre 223 milioni complessive, di cui 14,8 milioni attesi già per il secondo trimestre 2021.



VACCINO JOHNSON & JOHNSON EFFICACE CONTRO LE VARIANTI?

Il vaccino Johnson & Johnson, basandosi esclusivamente su quanto affermato dall’azienda americana, garantisce una copertura nei casi meno gravi di Covid-19 del 66%, che sale fino all’82% in quelli invece più gravi. Sarebbe, inoltre, efficace anche contro le temute varianti Covid, dal momento che è stato sottoposto a un test corposo nei Paesi che hanno registrato un’elevata diffusione delle mutazioni, come gli Stati Uniti d’America, il Sudafrica e alcune nazioni dell’America del Sud. Inoltre, come riportato da più testate giornalistiche, fra le quali figura anche “Today.it”, tale vaccino si serve di una versione indebolita del virus del raffreddore (adenovirus), ma geneticamente modificata, in modo da renderne impossibile la sua diffusione fra gli esseri umani. Di fatto, gli sono state aggiunte le istruzioni utili alla produzione della proteina Spike del Coronavirus, così che, una volta somministrato, esso cominci a produrre nell’organismo del paziente tale proteina. In questo modo, l’uomo è protetto da eventuali infezioni da Covid-19.

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