Nel giorno in cui l’EMA ha ammesso l’esistenza di un nesso tra rari casi di trombosi e il vaccino Johnson & Johnson, pur ribadendo che i benefici superano i rischi, è lecito domandarsi in presenza di quali effetti collaterali ci si debba preoccupare e consultare il medico. A fare chiarezza, nelle sue conclusioni, è proprio l’Agenzia Europea per i medicinali. L’arco di tempo in cui fare attenzione è quello delle 3 settimane successive alla vaccinazione anti-Covid. I sintomi che devono far suonare un campanello d’allarme sono i seguenti: “Fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici come mal di testa forte e persistente o visione offuscata, minuscole macchie di sangue sotto la pelle in zone diverse dal sito di inoculo“. In presenza di una di queste condizioni il consiglio è quello di chiedere cure mediche urgenti al proprio medico o le autorità sanitarie nazionali competenti.



VACCINO JOHNSON & JOHNSON: EFFETTI COLLATERALI

Nelle raccomandazioni inerenti il vaccino anti-Covid Johnson & Johnson, l’ente regolatorio europeo ha voluto specificare nel capitolo dedicato alle informazioni alla popolazione che “casi di insoliti trombosi con piastrine basse si sono verificati in persone che hanno ricevuto il vaccino Covid-19 di Janssen negli Stati Uniti. Il rischio di avere questo effetto collaterale è molto basso, ma le persone che riceveranno il vaccino dovrebbero comunque essere consapevoli dei sintomi in modo da poter ottenere un trattamento medico tempestivo per aiutare il recupero ed evitare complicazioni“. Poi la chiosa: “La valutazione scientifica dell’Ema è alla base dell’uso sicuro ed efficace dei vaccini Covid-19. L’uso del vaccino durante le campagne di immunizzazione a livello nazionale terrà conto della situazione pandemica e della disponibilità di vaccini nei singoli Stati membri“.

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