Esiste un vaccino per la malattia di Lyme? A fornire la risposta a tale quesito è l’Istituto Superiore di Sanità attraverso il proprio sito internet ufficiale. Innanzitutto, occorre ricapitolare di cosa si sta parlando, vale a dire della cosiddetta “borreliosi di Lyme”, che deve il proprio nome all’omonima cittadina americana in cui fu descritto il primo caso nel 1975. La malattia di Lyme è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate (zecche) ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione.
Clinicamente “i primi sintomi della malattia sono intermittenti e mutevoli. La malattia inizia tipicamente in estate e all’inizio si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente. Entro qualche settimana (che in qualche caso possono diventare mesi), si possono sviluppare disturbi neurologici precoci caratterizzati da artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare. I sintomi sono fluttuanti e possono durare per mesi e cronicizzare. Gli esami di laboratorio non sono sempre in grado di confermare o escludere in modo definitivo la malattia, la decisione di iniziare il trattamento antibiotico dovrebbe essere presa sulla base della diagnosi clinica e dei dati anamnestici ed epidemiologici”.
VACCINO CONTRO LA MALATTIA DI LYME
Il vaccino contro la malattia di Lyme esiste, ma non in Europa. Come riferisce l’ISS, negli Stati Uniti sono disponibili vaccini contro la borreliosi di Lyme ottenuti con tecniche di ingegneria genetica: l’efficacia e la sicurezza di questi vaccini sono state dimostrate mediante studi clinici controllati su larga scala in persone di età compresa tra 15 e 70 anni residenti in zone endemiche del Paese. Non si conosce ancora la durata dell’immunità conferita. In USA la vaccinazione è consigliata esclusivamente alle persone, di età compresa tra 15 e 70 anni, che risiedono, lavorano o trascorrono per attività ricreative gran parte della giornata in zone infestate da zecche infette da agenti della borreliosi di Lyme.
Il vaccino contro la malattia di Lyme, tuttavia, non è attualmente utilizzabile in Italia e in Europa, dal momento che negli USA è presente solo l’agente patogeno B.burgdorferi sensu strictu, mentre in Europa sono presenti tutte le genospecie di Borrelie, che sono distinte tra loro dal punto di vista antigenico.