L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha avviato la valutazione della richiesta avanzata da Moderna relativa all’autorizzazione della somministrazione di una terza dose del vaccino anti Covid “Spikevax”. Lo ha annunciato l’Ema, spiegando che il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) eseguirà una valutazione accelerata dei dati trasmessi dalla società statunitense che commercializza il prodotto, tra cui i risultati di uno studio clinico in corso. Quindi, alla luce della revisione avviata, il Chmp fornirà eventuali aggiornamenti in merito alle raccomandazioni.
Riguardo la tempistica relativa alla comunicazione della sua decisione, invece, l’Ema non si è sbilanciata: «Comunicherà l’esito della valutazione a tempo debito». Per quanto riguarda la somministrazione eventuale della terza dose Moderna, l’azienda ha chiesto l’autorizzazione per procedere almeno 6 mesi dopo la seconda, a persone di età pari o superiore a 12 anni.
TERZA DOSE: DIFFERENZA DOSE BOOSTER E ADDIZIONALE
Nel comunicato diffuso l’Agenzia europea del farmaco (Ema) è tornata sul concetto di dose booster, spiegando che si tratta del richiamo riservato alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale primario al fine di ripristinare il livello di protezione dopo che si è ridotto. Non si tratta quindi di dose addizionale, che invece è rivolta ai pazienti con condizioni particolari di immunocompressione ed è considerata un completamento del ciclo vaccinale primario.
Già a settembre l’Ema comunque, insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), aveva evidenziato la sua posizione, spiegando che non considerano urgente la terza dose nella popolazione generale, ma sta comunque valutando la domanda sul vaccino Moderna esattamente come sta facendo per quello di Pfizer-BioNTech, «per garantire che siano disponibili evidenze a sostegno di ulteriori dosi, se necessario».