Il vaccino di Moderna funziona contro il coronavirus: sarà approvato in autunno, poi partirà la produzione di massa. Da dicembre quindi si avranno un miliardo di dosi l’anno. Ne ha parlato Andrea Carfi, lo scienziato italiano a capo del team sulle malattie infettive dell’azienda biotech americana. Il vaccino mRNA-1273 si è rivelato sicuro, quindi non comporta effetti collaterali ed è ben tollerato, ma soprattutto funziona. I test mostrano che le persone vaccinate hanno sviluppato livelli di anticorpi uguali o superiori a quelli misurati nelle persone contagiate e poi guarite. «A breve avremo dati sul vaccino somministrato a persone di età più avanzata, poi inizierà la Fase 2 che coinvolgerà 600 volontari e avremo più informazioni sulla tollerabilità, la sicurezza, la capacità del vaccino di indurre risposte immunitarie», ha dichiarato all’Espresso. Sarà importante per confermare la dose di vaccino da somministrare negli studi clinici successivi. «Si spera che le risposte anticorpali siano più durature e permettano una protezione più estesa nel tempo».



VACCINO CORONAVIRUS MODERNA DA DICEMBRE?

La fase decisiva è quella che partirà nei prossimi due mesi, quando verranno coinvolte migliaia di persone negli Stati Uniti e forse anche in Europa. «Esiste l’eventualità che il vaccino possa essere somministrato anche prima della conclusione della sperimentazione, ma è una decisione che spetta alla Fda (Food and Drug Administration), sulla base dell’andamento dei contagi e dei numeri dei decessi», ha dichiarato Andrea Carfi all’Espresso. Una volta confermato che il vaccino di Moderna è sicuro e ha potenziale protettivo, si potrebbe valutare l’ipotesi di somministrarlo a gruppi ad alto rischio di contagio, pur non conoscendo la sua efficacia al 100%. «Ma sono valutazioni che, ripeto, spettano alle autorità sanitarie». C’è comunque un intenso scambio di informazioni, oltre che alleanze, nella notta contro il coronavirus. Gli approcci sono diversi, e questo è utile perché le possibilità di successo sono maggiori. Moderna, ad esempio, per il vaccino si basa sulla tecnologia mRNA, che non esiste ancora in commercio.



VACCINO COVID, DA USA ANCHE QUELLO “LION”

A proposito di vaccino mRNA, lo staff dell’Università di Washington ha presentato “Lion”, un candidato vaccino che si basa su nanoparticelle lipidiche inorganiche in grado di penetrare le cellule con frammenti di RNA. L’aspetto rilevante è che sono capaci di moltiplicarsi, quindi sono in grado di replicarsi senza però produrre nuove particelle virali. Con questo approccio è stato possibile “insegnare” al sistema immunitario a rispondere attivamente al Covid-19. Lo studio, pubblicato su medRxiv, è stato condotto su topi e scimmie, riscontrando un buon risultato. Gli scienziati hanno riscontrato un effetto positivo sugli animali, ma serviranno ulteriori test, ma clinici, quindi da condurre sull’uomo. È stato però già scelto il nome del vaccino, che si chiamerà HDT-301.

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