A Lodi c’è un caso che coinvolge un’operatrice sanitaria sospesa dal lavoro che era andata a vaccinarsi. All’hub non era andata però da sola, ma con il suo avvocato, che ha voluto sottolineare “una discrepanza tra la legge che chiede di evitare di diffondere il contagio da Covid e la funzione del vaccino“. Questo il racconto dell’avvocato Fabio Deprati in una diretta Facebook con il parlamentare leghista Armando Siri. “La mia assistita aveva fortissimi dubbi e aveva rifiutato la vaccinazione. La sua decisione era stata verbalizzata e si è rivolta a me dopo essere stata sospesa. Io mi sono recato al centro vaccinale di Lodi affinché si vaccinasse ma ho chiesto che venisse fornita la documentazione”.



Il racconto dell’avvocato prosegue: “Abbiamo posto due domande al medico. La prima è stata: il prodotto che voi somministrate è in grado di evitare il contagio? Era in difficoltà e mi ha detto chiaramente di no. La seconda domanda è stata: questo prodotto può permettermi di ottemperare al mio obbligo? Il medico mi ha detto che essendo una domanda giuridica non poteva rispondere. C’è una discrepanza tra la legge che dice una cosa e il vaccino che poi ne fa un’altra. La mia assistita adesso è sospesa. Non si è potuta vaccinare a causa della mancanza di idoneità del vaccino per far sì che rispetti la legge”.



Il caso di Lodi: “Obbligo vaccinale fuorviante, non si evita contagio”

Sul caso di Lodi, l’avvocato Fabio Deprati che difende l’operatrice sanitaria sospesa, spiega: “L’obbligo vaccinale è fuorviante, quindi chiedo il reintegro della mia assistita dato che nelle missive che ha ricevuto la mia cliente, sia dall’azienda di Melegnano Martesana, che dall’Ordine, rifacendosi all’articolo 4 del decreto legislativo 44 del 2021, si dice al dipendente: vai a vaccinarti con un prodotto che è funzionale a evitare il contagio da infezione da virus Sars-Cov-2. Il punto è che se tu mi obblighi a fare un vaccino e io lo faccio perché ho bisogno di lavorare e quindi io mi decido a farmi il vaccino ‘ciliegia’ e poi quando arrivo mi proponete il vaccino ‘pera’, allora qualcosa non va”.



Nella diretta, il senatore Armando Siri ha commentato: “Non sono un no-vax ma contesto che lo Stato abbia deciso di non fare una legge per l’obbligo vaccinale, ma obbliga in altri modi, per esempio influendo sulla sfera lavorativa del cittadino. L’obbligo per il personale sanitario è stato approvato, senza il mio voto, ma è stato provato che il vaccino mRna in realtà proteggono dalla malattia ma non impediscono di contagiare o contagiarsi. Io non ho nulla contro il vaccino ma esprimo il mio dissenso contro il potere coercitivo dello Stato che obbliga il cittadino”.