Nel giorno del “vaccine day” arriva un’altra bella notizia sul fronte dei vaccini anti Covid. È in arrivo quello realizzato dall’istituto Jenner dell’Università di Oxford con AstraZeneca e la Irbm di Pomezia. Il Regno Unito potrebbe dare già domani il via libera, approvando il vaccino. Lo rivela The Sun sulla base delle dichiarazioni del sottosegretario Nadhim Zahawi. Dopo l’ok della Medicines and Healthcare Regulatory Agency, partirà la somministrazione delle prime dosi, nel giro di una settimana. A fornire una prima data per la nuova fase della vaccinazione è Telegraph, secondo cui si comincerà con quello Oxford-AstraZeneca il 4 gennaio.



L’ipotesi è che così il Regno Unito possa mandare in archivio il lockdown alla fine di febbraio. Intanto Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca, al Sunday Times ha parlato dei nuovi dati che verranno pubblicati, secondo cui questo vaccino garantisce una protezione del 95% dei pazienti, quindi al livello dei prodotti di Pfizer-BioNTech e Moderna. Ed è efficace al 100% nella prevenzione delle forme più gravi delle malattie legate al coronavirus.



VACCINO OXFORD-ASTRAZENECA PIÙ ECONOMICO

«Riteniamo di aver trovato la formula vincente per arrivare all’efficacia che, dopo 2 dosi, è al livello di tutti gli altri. Non posso dire di più perché pubblicheremo i dati», ha dichiarato Pascal Soriot, CEO di AstraZeneca, al Sunday Times. Rispetto al vaccino di Pfizer-BioNTech, quello di Oxford ha dei vantaggi. In primis, la temperatura a cui va conservato: è sufficiente un frigorifero normale. Ciò ha risvolti importanti per raggiungere zone geograficamente isolate e paesi in via di sviluppo. Inoltre, il costo del vaccino di Oxford è limitato. AstraZeneca lo distribuisce al costo di produzione, quindi 2,8 euro a dose, che è 8-10 volte in meno rispetto ai vaccini di Moderna e Pfizer. Inoltre, la formula di Oxford è stata sperimentata sulla popolazione anziana, risultando efficace. Inoltre, si basa su tecnologia a vettore virale, sperimentata con Ebola e Mers. Dunque, i processi di approvazione del vaccino in Gran Bretagna e Ue dovrebbero rispettare le scadenze. Invece l’autorizzazione da parte della U.S. Food and Drug Administration potrebbe richiedere più tempo.

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