Il vaccino di Oxford anti coronavirus è in grado di garantire una immunità a lungo termine perché la quantità di anticorpi è tre volte superiore a quella dei pazienti guariti dal Covid-19. Ne parla la professoressa Sarah Gilbert, che sta conducendo gli esperimenti. Dunque, il vaccino per il quale l’Italia ha firmato un contratto con AstraZeneca potrebbe fornire una protezione che dura diversi anni. Una indicazione importante, considerando che tra le preoccupazioni legate ai candidati vaccini c’è proprio quella legata alla durata della “protezione”. Recentemente sono emersi timori per i casi di alcuni pazienti che si sono reinfettati, ma in questi casi hanno riscontrato sintomi leggeri come un comune raffreddore. Ora la professoressa Gilbert, parlando alla Commons Science and Technology Committee, spiega che il vaccino di Oxford potrebbe dare un risultato migliore rispetto all’immunità “naturale” ottenuta dai guariti e, come riportato da The Science Times, induce una risposta immunitaria decisamente più forte.



VACCINO OXFORD, GILBERT SU IMMUNITÀ E ANTICORPI

La professoressa Sarah Gilbert si dice ottimista sul vaccino che ha sviluppato l’Università di Oxford. Ci sono buone prospettive riguardo una ragionevole durata dell’immunità e su una migliore protezione rispetto a quella acquisita “naturalmente”. Al momento sono 8mila i volontari britannici coinvolti nella sperimentazione, ma visto che la situazione a livello epidemico sta migliorando, si stanno coinvolgendo 4mila brasiliani e 2mila sudafricani. Il vaccino di Oxford una una parte del codice genetico di Sars-CoV-2 per far sì che il sistema immunitario sappia identificare il coronavirus e proteggere l’organismo. Al momento non ci sono certezze sul fatto che il vaccino di Oxford possa garantire una protezione anche da una seconda infezione. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a tal proposito afferma che al momento non ci sono prove che dimostrino che le persone guarite dal Covid-19 e che abbiano sviluppato anticorpi siano effettivamente protette da un secondo contagio.

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