Non c’è solo la “battaglia” per arrivare il prima possibile a una vaccino valido contro il coronavirus, anche in vista del prossimo autunno che colpirà tutto l’emisfero borale, cioè quello dove viviamo noi  e la maggioranza dei paesi occidentali. C’è anche la battaglia, anche se non ne parla nessuno ovviamente per produrre una vaccino che sia etico. Questo perché all’università di Oxford nel Regno Unito è stato prodotto un vaccino definito “eticamente controverso” che utilizza cellule fetali prodotte da un bambino abortito decenni fa. Il vaccino viene sperimentato su 2mila volontari in Sudafrica, di età tra i 18 e i 65 anni. Il vaccino di prova è noto commercialmente come AZD1222, sviluppato dall’Oxford Jenner Institute dell’Università di Oxford, il nome tecnico èAZD1222 è ChAdOx1 nCoV.



IL VACCINO ETICO

Gli scienziati dell’Università di Oxford hanno lavorato con AstraZeneca, che ha la licenza per produrre AZD1222, sullo sviluppo e sulla produzione del vaccino. Oltre a essere testato in Sudafrica, il vaccino è già in fase di sperimentazione nel Regno Unito e in Brasile. Il vaccino è stato annunciato la settimana scorsa in una conferenza stampa virtuale congiunta tra l’università di Oxford e quella del Witwatersrand di Johannesburg. Intanto il John Paul II Medical Research Institute ha aperto una “Campagna per cure” per raccogliere fondi a sostegno della ricerca per lo sviluppo di un vaccino etico COVID-19 che faccia a meno dell’utilizzo di cellule di bambini abortiti. Sperano di raccogliere  325.000 dollari entro il 31 dicembre 2020.

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