Dagli Stati Uniti giunge notizia di un’operatrice sanitaria che ha avuto una grave reazione allergica dopo che le era stato somministrato il vaccino anti covid del tandem Pfizer/BioNTech. Oltre oceano è già partita la vaccinazione di massa per fermare la pandemia di coronavirus, e le prime dosi del vaccino stanno andando agli operatori sanitari e alle fasce più deboli. Come svelato dal New York Times, citando fonti del Barlett Regional Hospital di Juneau, in Alaska, l’operatrice sanitaria ha purtroppo avuto una reazione, nonostante non avesse precedenti allergie.



I “sintomi” sono comparsi dieci minuti dopo la somministrazione del farmaco, precisamente dei segni sulla pelle, i cosiddetti rush cutanei, ma anche una crisi respiratoria decisamente significativa. La donna è stata prontamente curata dall’ospedale dove lavora, con i sanitari che le hanno somministrato dell’epinefrina per placare i sintomi, ma questi si sono ripresentanti e di conseguenza i medici sono stati costretti ad intervenire in maniera ancora più massiccia, attraverso degli steroidi.



VACCINO PFIZER, GRAVE REAZIONE ALLERGICA OPERATRICE: “MA STA BENE ED E’ ENTUSIASTA”

L’operatrice sanitaria sottoposta al vaccino è stata in seguito ricoverata in terapia intensiva, ma fonti mediche hanno fatto sapere che la paziente “si sente bene e resta entusiasta del vaccino”. Tra l’altro sempre nell’ospedale dell’Alaska si è registrato un secondo caso di un operatore che ha avuto una reazione allergica, con gonfiore agli occhi, vertigini e gola irritata a pochi minuti dall’iniezione. In questo secondo caso non si è però reso necessario il ricovero e dopo un’ora la situazione è tornata alla normalità ma resta il fatto che la preoccupazione nei confronti del vaccino anti covid, ed in particolare verso le reazioni allergiche scatenate, sta aumentando, alla luce anche dei casi che sono stati segnalati nel Regno Unito, prima nazione europea a far scattare la vaccinazione di massa con la cura della Pfizer. In Italia il vaccino suddetto arriverà entro un paio di settimane, dopo che il medicinale riceverà l’approvazione dell’Unione Europea, precisamente da parte dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, e in seguito dell’Aifa. Indicativamente il “Vaccine Day” voluto dall’Ue dovrebbe tenersi entro la fine di quest’anno, con le vaccinazioni che scatteranno in contemporanea in Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera. Successivamente verranno vaccinate le categorie più a rischio, a cominciare dal personale medico-sanitario e dai pazienti nelle Rsa.

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