«Sono anni che non accettiamo di manipolare il Dna degli ortaggi perché c’è chi teme che mangiare un Ogm costituisca un pericolo, e adesso d’un tratto ci va bene diventare noi stessi degli organismi geneticamente modificati?»: queste parole del 16 luglio scorso di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, all’Adnkronos sono tornate di stretta attualità dopo che i vaccini Usa di Pfizer e Moderna adottano proprio quel particolare metodo dell’Rna messaggero “denunciato” dalla ricercatrice del Sacco l’estate scorsa. A fine novembre un sondaggio Ipsos ha evidenziato che ad oggi solo il 24% degli italiani si dice pronto a vaccinarsi, con paure, timori e dubbi che invece “esplodono” alla vigilia della più grande campagna di vaccinazione che la storia moderna ha mai intrapreso: così oggi su Repubblica, proprio a partire da questi “timori”, sono gli scienziati a rispondere direttamente al presunto rischio sul vaccino Pfizer e Moderna, i primi due in arrivo da fine gennaio 2021. La premessa è d’obbligo: il vaccino con metodo dell’Rna messaggero è la prima volta che avviene nella storia dei vaccini, da qui però a dire che ora l’uomo diventerà automaticamente un “ogm” di tempo ne passa. «Con una scelta poco felice, sono stati battezzati vaccini genetici», spiega Antonella Viola (direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica e docente all’Università di Padova) a Repubblica. Nell’ultimo intervento a Quarta Repubblica, la stessa Gismondo aveva lievemente modificato la sua posizione sottolineando «Ci sono due gruppi di vaccini: uno, che è il vaccino o i vaccini proteici, che sono i vaccini tradizionali, classici, che ormai si conoscono da un secolo. Praticamente parti da un pezzetto del virus – adesso semplifico – che è innocuo se inoculato, non dà la malattia, ma stimola il nostro sistema immunologico a creare gli anticorpi che possano combattere il virus se dovessimo incontrarlo. Ma c’è anche un altro tipo di vaccini che è la prima volta che si propongono con questa tecnica».



IL PARERE DEGLI SCIENZIATI

Su questo secondo tipo di vaccino – con Rna messaggero – la Gismondo ammette «Dei vaccini proteici abbiamo una sicurezza totale: il mio atteggiamento è assolutamente vaccino, non voglio passare per No Vax che ho sempre combattuto ma io personalmente mi fiderei più dei vaccini proteici». Secondo Andrea Ballabio (l’Istituto Telethon di Napoli e professore di genetica medica alla Federico II) i vaccini americani non ci renderanno affatto ogm, «Raramente ho sentito una bufala così grande». Contrastando l’ipotesi avanzata da Gismondo, Ballabio replica «L’Rna che compone i vaccini non tocca nemmeno il nostro Dna. Entra nella cellula, ma non nel nucleo dove si trovano i cromosomi. Fa produrre alla cellula la proteina spike del coronavirus che stimola il sistema immunitario. Poi viene degradata in tempi brevissimi e non lascia traccia di sé». Per questo motivo, l’Rna del vaccino non entra nemmeno in contatto con il Dna «figuriamoci se può modificarlo». A corredo della tesi di Ballabio, interviene ancora la Viola su Repubblica: «l’Rna è una molecola molto instabile, come prova il fatto che è necessario tenerlo a -80 per preservarlo. Come in Mission Impossible, è un messaggio che si autodistrugge dopo esser stato letto».

Leggi anche

Attacchi di panico: cosa sono disturbi di cui soffre Jessica Morlacchi/ Sintomi e come si curanoPOVERTÀ E DIVARI TERRITORIALI IN UE/ I numeri di Eurostat che bocciano i fondi a pioggia