Emerge un nuovo studio sul vaccino Pfizer, con un dato teso a misurarne l’efficacia nel tempo. Il lavoro di ricerca, che ha trovato pubblicazione sulle autorevoli colonne della rivista scientifica “The Lancet”, sottolinea che, anche e soprattutto a seguito dell’insorgenza della variante Delta, la protezione contro il contagio da Coronavirus è diminuita dal 93 al 53% nell’arco di soli quattro mesi, mentre la protezione contro i ricoveri è fortunatamente rimasta alta, mantenendosi al 93% anche a distanza di 90-120 giorni dalla seconda dose di siero anti-Covid.



Tale approfondimento scientifico si basa su un campione di pazienti piuttosto elevato: parliamo di 3,4 milioni di persone over 12 del consorzio ospedaliero “Kaiser Permanente” del Sud della California. Come si legge sul “Corriere della Sera”, le statistiche hanno interessato “individui completamente vaccinati nel periodo tra dicembre 2020 e luglio 2021 e Pfizer ha finanziato la ricerca. L’analisi primaria ha calcolato il rischio di infezione, confrontando individui non vaccinati con individui completamente vaccinati per ogni giorno di calendario”.



VACCINO PFIZER: C’È ANCHE UNA BUONA NOTIZIA

In particolare, nell’ambito di questo studio, si è visto che, senza la variante Delta, l’efficacia del vaccino contro l’infezione scendeva al 67% dopo 4 mesi. Poi, confrontando questo numero percentuale con quelli delle varie mutazioni (Epsilon, Alpha e, appunto, Delta), si è capito che quelli connessi all’ex indiana erano quelli maggiormente significativi in termini di “incidenza” sul preparato a mRna a marchio Pfizer.

Così, scrive ancora il “Corriere della Sera”, è stato appurato che l’efficacia del vaccino contro le infezioni della variante Delta “è stata elevata durante il primo mese dopo la vaccinazione completa al 93%, ma è crollata al 53% dopo soli 4 mesi. Un declino che non sembra essere imputabile a Delta, perché l’effetto calante si è osservato con tutte le varianti”. Per contro, da questa ricerca medico-scientifica emerge anche una notizia positiva, che coincide con l’elevata protezione contro i ricoveri. Infatti, Pfizer ha mantenuto un’efficacia di media iniziale del 93%, che, malgrado la compresenza della variante Delta, non ha dato alcun segno di diminuzione dopo tre o quattro mesi dal ciclo vaccinale.