Un annuncio importante è giunto da Pfizer e BioNTech, che hanno ufficialmente comunicato che i dati raccolti in Israele suggeriscono che il loro vaccino Covid-19 è efficace al 94% nel prevenire le infezioni asintomatiche. Questo significa che potrebbe ridurre significativamente la trasmissione del virus, ma non è l’unica buona notizia: le aziende hanno anche sottolineato che l’ultima analisi dei dati israeliani mostra che il vaccino è stato efficace al 97% nel prevenire la malattia sintomatica, la malattia grave e la morte, statistica in linea con il 95% di efficacia che Pfizer e BioNTech hanno riportato dalla sperimentazione clinica in fase avanzata del vaccino a dicembre.



E ancora: vi sono prove reali dell’efficacia del vaccino contro una variante altamente infettiva di Covid-19 scoperta per la prima volta in Gran Bretagna e nota come B.1.1.7. Più dell’80% dei campioni testati quando è stata condotta l’analisi erano rappresentati proprio dalla mutazione inglese, mentre c’era solo un numero limitato di infezioni in Israele causate da quella sudafricana.



VACCINO PFIZER: ISRAELE DAVANTI A TUTTI

In termini di popolazione coperta dal vaccino Pfizer, Israele è la prima nazione al mondo, come riportato dall’agenzia di stampa Reuters. A partire da mercoledì, circa il 55% dei 9 milioni di abitanti di Israele ha ricevuto almeno una dose del siero, mentre il 43% ha ricevuto entrambe le dosi. Dal picco di metà gennaio, Israele ha registrato il 71% in meno di morti per Covid-19, il 55% in meno di casi, il 45% in meno di nuovi malati critici e il 40% in meno di malati critici negli ospedali. Stando alle analisi effettuate, gli individui non vaccinati hanno 44 volte più probabilità di sviluppare l’infezione sintomatica da Covid-19 e 29 volte più probabilità di morire di Coronavirus rispetto a coloro che avevano ricevuto il vaccino. Pfizer non ha fornito ulteriori dettagli sulla sua ricerca relativa alle infezioni asintomatiche, ma i dati numerici emersi da questa prima ricognizione sono decisamente incoraggianti e non possono che lasciare ben sperare per il prosieguo della campagna vaccinale a livello internazionale.

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