Pfizer e BioNTech annunciano un piano per ridurre ad una settimana il ritardo nelle consegne dei vaccini anti Covid. Le due aziende stanno trattando per stipulare contratti con altre aziende farmaceutiche per incrementare la capacità di produzione complessiva. Pfizer e BioNTech hanno anche spiegato cos’è successo dopo la notizia del rallentamento della produzione e delle consegne dei vaccini in Europa. Nella nota si legge, infatti, che “hanno sviluppato un piano che consentirà l’aumento delle capacità di produzione in Europa e fornirà dosi significativamente maggiori a partire dal secondo trimestre 2021”. Per ottenere questo risultato, però, “sono necessarie alcune modifiche dei processi di produzione e di conseguenza, il nostro impianto di Puurs, in Belgio, subirà una riduzione temporanea del numero di dosi somministrate nella prossima settimana”.



In ogni caso, già a partire dal 25 gennaio si tornerà al programma originario di consegne all’Ue, con un aumento delle consegne a partire dal 15 febbraio. Pertanto, nel primo trimestre saranno consegnate le dosi programmate e che queste cresceranno in maniera significativa nel secondo trimestre. Le aziende assicurano poi che aggiorneranno costantemente la Commissione Ue e i Paesi membri sui programmi di consegna. (agg. di Silvana Palazzo)



RITARDI VACCINO PFIZER, ARCURI “IN ITALIA 29% DOSI IN MENO”

Nel giorno in cui il bollettino sulle somministrazioni di vaccini Covid in Italia fa superare il superamento della soglia del milione, arriva una brutta notizia da Domenico Arcuri. Il commissario straordinario all’emergenza ha quantificato l’impatto relativo al ritardo delle consegne di Pfizer. «Alle 15.38 di oggi la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane». Ma non è l’unica brutta notizia: Pfizer «ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura». Un’analoga comunicazione è stata inviata a tutti i Paesi dell’Ue. Il problema è che Pfizer «non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura».



Questa decisione è stata giudicata «grave» dal commissario, il quale ora auspica che possa essere rivista. Intanto sei ministri della Salute dell’Ue hanno già inviato una lettera alla Commissione europea esprimendo «grave preoccupazione» per i ritardi nella consegna del vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech. Si tratta dei ministri di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia, i quali hanno definito «inaccettabile» la situazione che a loro parere «diminuisce la credibilità del processo di vaccinazione». (agg. di Silvana Palazzo)

VACCINO PFIZER: RIDUZIONE CONSEGNE IN EUROPA

Non arrivano buone nuove dalla multinazionale Pfizer: dalla prossima settimana ci sarà un calo nella consegna dei vaccini anti-covid. La riduzione della disponibilità del farmaco per combattere il coronavirus riguarderà tutti i paesi europei, Italia compresa, e lo si deve al fatto che le precedenti scorte sono terminate, viste le altissime richieste in tutto il mondo, in attesa poi di un miglioramento delle capacità produttive della stessa Pfizer. La notizia è stata resta nota dall’Istituto norvegese di Sanità pubblica, e non è ben chiaro fino a quando durerà questa riduzione, e quando si potrà tornare alla capacità massimo di produzione, calcolata in circa 2 miliardi di dosi di vaccino in un anno. Non è inoltre chiaro a quanto ammonterà la riduzione per il Vecchio Continente, mentre, specificatamente per la Norvegia, il totale sarà pari al 17.8% in meno rispetto alla precedente fornitura. Sicuramente non una buona notizia come detto sopra, tenendo conto che tutti i Paesi, a cominciare da quelli europei, stanno spingendo affinchè la vaccinazione di massa parta il prima possibile.

VACCINO PFIZER: DOSI SOLO PER 30 MILIONI DI ITALIANI

Al momento, infatti, la vaccinazione riguarda il personale sanitario, quello delle Rsa, gli anziani, e le persone più a rischio, dopo di che si potranno vaccinare tutti gli altri. In diverse regioni le dosi a disposizione dei vari ospedali per le prime somministrazioni del vaccino Pfizer sono date in esaurimento, e di conseguenza si sta già utilizzando la riserva del 30%. A riguardo, nella conferenza stampa di ieri, il commissario per l’emergenza covid, Domenico Arcuri, ha fatto sapere che l’Italia ha a disposizione per il 2021, solo con i vacini Pfizer-BioNTech e Moderna, 60 milioni di dosi, che significa una vaccinazione completa per 30 milioni di italiani, tenendo conto del richiamo. L’Italia sta ovviamente cercando di acquisire più vaccini visto che si punta a raggiungere l’immunità di gregge pari ad almeno 40/45 milioni di italiani. Intanto va segnalata l’intenzione della multinazionale Sanofi, che starebbe pensando di produrre i vaccini della Pfizer e di Janssen di modo da aumentarne la produzione. Infine le parole della von der Leyen, la presidente della Commissione europea che ha spiegato che la Pfizer: “Ha assicurato la distribuzione nei primi tre mesi dell’anno delle dosi di vaccino previste per il primo trimestre”