Via libera del Tar del Lazio al prolungamento dell’intervallo tra la prima e la seconda dose del vaccino Pfizer. Lo ha annunciato Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio. Il Tar del Lazio con un decreto cautelare ha respinto la richiesta di sospensiva che era stata presentata contro la circolare del Ministero della Salute riguardo il richiamo di questo vaccino. «Una notizia importante che dà serenità e certezza alla campagna vaccinale, evitando pericolosi stop», il commento di D’Amato. La decisione arriva in una giornata in cui le principali istituzioni sanitarie italiane, dal Consiglio superiore di sanità all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), hanno evidenziato la bontà di questa scelta, per motivi scientifici oltre che pratici. Secondo le previsioni di D’Amato, l’applicazione della circolare del Ministero della Salute permetterà nel mese di maggio di vaccinare 100mila cittadini in più, incrementando così il tasso di copertura, senza però diminuire gli effetti dell’immunizzazione su coloro che riceveranno il richiamo a 35 giorni.
PERCHÈ ERA STATO PRESENTATO RICORSO
A depositare il ricorso al Tar un sindacalista, Francesco Iacovone, del Cobas nazionale, che ha anche fatto lo sciopero della fame contro l’allungamento dei tempi del richiamo per i vaccini anti Covid. Pesanti le accuse rivolte alla Regione Lazio: «Quanto sta perpetrando è una violenza inaccettabile sul bene più prezioso che ho». Stando a quanto riportato da Roma Today, la protest nasce dal caso della madre, morta per Covid il 21 marzo scorso. Era una malata oncologica che non ha ricevuto in tempo il vaccino mentre era costretta a radio e chemioterapie in ospedale, rischiando di contagiarsi. In sostanza, ritiene che per aprire le agende ai più giovani si rischi poi di lasciare indietro ancora molti fragili. Ma l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha annunciato che le dosi saranno anticipate solo per gli appartenenti alla Tabella 1, quindi agli estremamente vulnerabili, circa mille persone.