Vaccino porta a porta nel Regno Unito per evitare un nuovo lockdown? Potrebbe essere questo lo scenario per il prossimo, imminente futuro nel Paese guidato da Boris Johnson, il quale starebbe seriamente prendendo in esame l’ipotesi di raggiungere la popolazione con le vaccinazioni direttamente nelle loro case. A riportare la notizia è stato il quotidiano britannico “The Guardian”, che sull’edizione online odierna spiega che le squadre britanniche di vaccinazione contro il Coronavirus hanno effettuato già un test in tal senso a Ipswich, nel Suffolk, e presto questa soluzione potrebbe essere estesa in tutta la nazione.



Del resto, nuove misure anti-Covid sono entrate in vigore in Galles, in Scozia e Irlanda del Nord il giorno di Santo Stefano, mentre è improbabile che i politici in Inghilterra discutano di ulteriori misure fino a lunedì 27 dicembre. In tal senso, però, dagli ambienti londinesi filtra che Downing Street crede che raggiungere coloro che non hanno ancora fatto le vaccinazioni sia la chiave per evitare nuove restrizioni. Come dicevamo, una prova di vaccino porta a porta è stata eseguita a fine novembre a Ipswich, dove i team di sanità pubblica hanno parlato con le persone per aiutarle ad affrontare le loro preoccupazioni e offrire il trasporto ai centri di vaccinazione. Un autobus ha anche girato in zona per offrire vaccini senza appuntamento.



VACCINO PORTA A PORTA IN UK? INTANTO AUMENTANO LE PRIME DOSI INOCULATE FRA I GIOVANI

Così, mentre prende corpo l’idea del vaccino porta a porta, a breve i decisori politici saranno chiamati a esprimere il proprio verdetto. Il tutto mentre il numero di persone che hanno ricevuto la loro prima dose di siero anti-Covid è aumentato di circa il 46% nella scorsa settimana e, in totale, 221.564 prime dosi sono state somministrate in Inghilterra tra il 15 e il 21 dicembre. Non solo: 279.112 seconde dosi sono state inoculate, facendo annotare un balzo in avanti del 39%, come evidenziato dal dipartimento della Salute e della Cura Sociale.



La crescita maggiore è stata osservata fra i giovani, con un aumento dell’85% di prime dosi per quelli d’età compresa tra i 18 e i 24 anni e un incremento del 71% di prime dosi per quelli tra i 25 e i 30 anni. Infine, nella settimana sino al 21 dicembre scorso, sono state iniettate più prime dosi agli over 60 che in qualsiasi altro periodo dell’anno da giugno a questa parte.