La prestigiosa università di Oxford è al lavoro su un nuovo vaccino anti covid, specifico per colpire la variante Delta, quella che ad oggi è la più diffusa a livello mondiale. Come riferisce il quotidiano The Independent, lo sviluppo sarebbe affidato agli stessi scienziati che hanno già prodotto il vaccino AstraZeneca, ed in particolare il team di Sarah Gilbert, co-creatrice del vaccino nell’ateneo britannico. Stando a quanto sostenuto dagli esperti della Gran Bretagna, avere un vaccino aggiornato contro la variante Delta potrebbe portare una serie di vantaggi importanti nella lotta contro il covid, alla luce anche dei numerosi casi che si stanno verificando in questi ultimi giorni oltre Manica, dove i contagi si sono portati stabilmente sopra i 40mila ogni 24 ore.
Secondo l’immunologa Eleanor Riley dell’Università di Edimburgo, con questo nuovo vaccino aggiornato si potrebbe ridurre drasticamente il numero di casi di positività, ed inoltre, il piano riguardante le terze dosi potrebbe avere “un impatto maggiore se stessimo usando un vaccino specifico per Delta”.
OXFORD, VACCINO CONTRO LA VARIANTE DELTA: UN’ARMA IN PIU’ PER SCONFIGGERE IL COVID
Se da una parte il vaccino attualmente in uso si sta dimostrando altamente efficace nel contrastare l’infezione, così come testimoniato anche dagli splendidi numeri italiani dove i casi, ma soprattutto i ricoveri gravi, si sono abbattuti negli ultimi mesi, dall’altra parte, un vaccino specifico contro la Delta rappresenterebbe senza dubbio un’arma ancora più potente contro la pandemia che sta stringendo il mondo in una morsa da ormai 20 mesi.
Secondo quanto riferisce The Independent, i risultati dello studio clinico che valuti la sicurezza ed efficacia del nuovo vaccino, dovrebbero arrivare nel giro di qualche settimana, indicativamente entro la fine del 2021, anche se una sua distribuzione immediata su larga scala appare comunque complicata, per lo meno nel primo periodo. Un portavoce dell’ateneo ha riferito solamente che Oxford “ha un ampio programma di ricerca sui vaccini per i coronavirus e sta monitorando da vicino le varianti emergenti”.