Inizia il montaggio dell’organizzazione dedicata alla vaccinazione di massa anti-Covid. Il Governo ha annunciato che la somministrazione in Italia sarà avviata da centri di distribuzione controllati verso la fine di gennaio. L’autorità europea dei medicinali (Ema) sta valutando l’autorizzazione di almeno tre vaccini, molto probabile. La Commissione, infatti, ne ha prenotati 1,2 miliardi per una popolazione residente nell’Ue attorno ai 400 milioni, considerando una prima inoculazione e poi un richiamo per alcuni tipi, tenendo un margine di riserva piuttosto ampio.



Poiché il vaccino è non solo un salvavita, ma anche un salva-economia, ora è il momento di includere l’analisi delle prassi sanitarie entro i requisiti economici affinché le prime siano più adatte ai secondi. In generale, è ovvio che prima si raggiungerà una sufficiente immunizzazione di massa e prima ci sarà la ripresa, attutendo per via “naturale” di mercato il fabbisogno di sostegni pubblici d’emergenza pericolosamente a debito, così riducendo il numero di fallimenti d’impresa e di conseguente aumento della disoccupazione e di insolvenze a carico del sistema bancario. Ma è meno ovvio considerare le soglie di utilità: per i settori che valgono circa il 20%-25% del Pil italiano, ora compressi o perfino congelati, è vitale che entro marzo-aprile 2021 vi sia una massa sufficiente di clienti immunizzati. Il resto dei produttori di Pil, in particolare l’export manifatturiero, sta tenendo, ma ha un limite: se il mercato europeo e in parte quello globale non torneranno dinamici entro l’estate 2021 c’è il rischio di una spirale depressiva.



Pertanto il piano sanitario europeo e italiano dovrebbe accelerare e il requisito della tempistica dovrebbe generare uno standard globale, materia in cui l’Italia è ora rilevante perché presiede il G20. Ma il dettaglio più importante per l’economia è il certificato di vaccinazione individuale costruito in modo tale da rendere certi gli accessi delle persone a mezzi di trasporto, a luoghi di lavoro e di servizio. E tale certificato dovrebbe essere riconosciuto a livello globale.

www.carlopelanda.com

Leggi anche

SCENARIO PIL/ Pnrr e industria, le sfide del Governo per scansare la crescita zeroVACCINI COVID/ Dalla Corte alle Corti: la neutralità che manca e le partite aperteINCHIESTA COVID/ E piano pandemico: come evitare l’errore di Speranza & co.INCHIESTA COVID BERGAMO/ Quella strana "giustizia" che ha bisogno degli untori